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Quasi contemporaneamente al suo ritorno a Musso giunse la notizia che i Grigioni, eccitati da messi e lettere del Duca e del De-Leyva, incominciavano a muoversi ed adunarsi dandosi posta a Chiavenna: tale novella, sebbene riuscisse grave al cuore di Gian Giacomo, pure non lo fece smarrire, poichè aveva poco addietro ricevuto un foglio da suo cognato il Conte d'Altemps, in cui lo avvisava avere assoldato il numero convenuto di schiere tedesche, ed essere queste pronte a mettersi in cammino alla volta d'Italia al primo aprirsi della stagione onde unirsi a lui.

Annunziato dai tamburi delle squadre del Forte, e preceduto dal Borserio e dal Sarbelloni, entrò il Castellano in quella sala avendo al suo fianco il confidente Pellicione, il fratello Agosto ed il conte Volfango d'Altemps. Tutti i Capitani si raccolsero in cerchio intorno a lui rimanendo nel più perfetto silenzio. Gian Giacomo, posata la sinistra mano sull'elsa della spada, curvato l'altro braccio sul fianco, tenendo ritta la persona ed alta la testa, col viso animato da straordinaria energia e intrepidezza: "Miei Capitani, disse con voce forte e gioiosa, vi do il grato annunzio che il secondo giorno che sorger

Siccome le cose strane difficilmente si acquistano fede dove non vengano manifeste le cause che le rendono ordinarie, e naturali, così i ricordi dei tempi raccontano come Papa Clemente fosse condotto ad abbracciare simile partito dalla solenne avarizia che lo dominava, imperciocchè non assegnò stipendio di sorta alcuna al Duca; anzi lo aggravò di tante spese oltre a quella di sostenere la carica con la splendidezza conveniente a gentiluomo romano, che tra per queste e tra il danaro impiegato per liberarlo dalla condanna, la nobilissima casa D'Altemps ne sentì scapito tale, che indi in poi non si è più mai riavuta.

Il conte Volfango Teodorico d'Altemps, invaghitosi di Clara la maggiore sorella del Castellano, a lui la richiese in donna, ed esso gliela concedette, a patto però si recasse in Alemagna alla terra di Altemps, possedimento di Marco Sittico suo padre, ed assoldate molte schiere tedesche, inviandole pel Tirolo e pei monti della Valtellina, le facesse prontamente pervenire a lui in Musso.

Un mese all'incirca dopo il matrimonio del Conte d'Altemps arrivò a Musso un ricco Milanese, feudatario ducale, certo Galeazzo Messaglia, uomo giovialone in apparenza e dato al motteggiare, ma fino ed accorto conducitore di politici negozii: mostrò essere col

Agosto, tacendo, crollò il capo, mostrando in volto scontentezza e dispetto; e il Conte d'Altemps, stringendosi nelle spalle con certo lieve e significante sorriso accennava aversi poco di bene a sperare. Nessuno a tali malaugurose indicazioni insistette più oltre interrogando, ma rimasi incerti e ammutoliti, entrarono nel Forte di Gian Giacomo, avviandosi drittamente alle stanze di lui.

Suo messo in Francia aveva spedito il fratello Agosto Medici, uomo d'aspetto leggiadro, peritissimo negli usi cavallereschi e nella galanteria, e cortigiano di fino ingegno; ed in Germania mandò Volfango d'Altemps, figlio del conte Marco Sittico capitano della famosa squadra della banda nera, tanto prediletta dall'Imperatore per le sue prodigiose gesta all'assedio di Pavia. Ambedue erano partiti con picciol numero di fidati servi e molta scorta d'oro, senza che alcuno, eccetto i pochi ch'erano a parte del segreto, sapessero realmente per dove fossero diretti, avendo il Castellano fatto spargere voce che si recavano a Basilea onde trattare della pace cogli Svizzeri; nel retrocedere, trovare doveansi di fatti in questa citt