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Aggiornato: 7 giugno 2025
Avvelenato sei, povero verme: lo prova questa tua visita. Avete l'aspetto stanco. O nobile signora, non è vero: per me siete un mattino fresco anche quando è notte. Ma vi prego, ditemi il nome vostro ch'io lo possa pronunziar nelle mie preci. Miranda. O padre mio, dicendolo, ai comandi vostri ho disobbedito ora. O ammirata Miranda, o vetta d'ammirazione degna di quanto è più caro nel mondo!
No, appunto venivo da Eurialo perchè non avevo trovato Niso in casa. Ah, vedete? Ci ho gusto che vi sia toccato quello che tocca a me. Ma ditemi, può fare Eurialo quello che avrebbe fatto Niso, e con tanto piacere, per voi? Son tutto vostro, Salvani. Grazie; rispose Lorenzo. Desideravo parlargli; ma poichè non lo trovo, gli scriverò una lettera, e voi vi darete la briga....
Ditemi la parola, che vi veggo lì sulle labbra; ditela che me la possa appiccicare bene qui, all'orecchio...! Dunque voi volete bene a qualcuno? Forse io so a chi...., ma non voglio saperne il nome da voi...., no...., sarei viso da farlo ammazzare...!» Bianca diede un grido, il padre incalzava ghignando.
Allora la rabbia mi scosse dai talloni ai capelli, e balzando, alti i pugni, sulle Logiche fredde, gridai: Ditemi, ditemi dunque il Perchè di questi loschi commerci!... Categoricamente, le Logiche, con gesti brevi e netti, senza esitare, si segaron la gola per tutto argomento!... Un'ora dopo mi svegliai, senza sapere dove mi fossi... Bettola araba? taverna indiana? Chi sa?
«In nome di Serapide, ditemi, per quale colpa inferociste contro Giorgio? Risponderete, certo, che egli eccitava contro di voi Costanzo, e introdusse un esercito nella citt
«E voi? Se non vi è troppo grave tener mezz'ora la penna tra le dita, come faccio io senza fatica, ditemi un po' quel che fate. E intanto ricordatevi della vostra riconoscente amica, ma non divotissima serva 17 aprile.... «Signora, «Io vegeto.
Deh! mirami, signora mia, ascolta la mia canzona. Perch'è d'altri mia persona, che pensiate voi che sia? Siam, siam per via, guallá! Ditemi, signora, vi piace il mio ballo e la mia canzona? MELITEA. Mirami in fronte, leggi nel soprascritto: come può capir alcuna consolazione nell'anima mia? PIRINO. Conosco, signora, da certi segni del volto che sète molto tribulata d'amore.
ditemi, ché mi fia grazioso e caro, s’anima è qui tra voi che sia latina; e forse lei sar
Ma ditemi, poiché tanto sapete, dove si ritrova egli ora? PIRINO. In questa strada. MELITEA. Come in questa strada, che se mi volgo intorno intorno, non veggio altri che te? PIRINO. Ha ragionato ed è stato con voi, come state e ragionate meco; e v'è piú dappresso che non pensate. MELITEA. In qual luogo m'ha ragionato? PIRINO. Dove voi sète e io sono.
Ma, signore, io perdetti quel caro amico, dopo soli tre anni di convivenza, e non sono per anco due mesi che egli passò a miglior vita. Mi lasciò ricca, senza figli, ma col vuoto nell'anima. ALFREDO Anche voi, dunque, sventurata! Anch'io sono infelice, sono celibe ancora, amo e non sono riamato. Ma credete, amo assai, e vi prego non chiedetemi il nome suo.... Ditemi piuttosto il vostro.
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