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Aggiornato: 7 maggio 2025
Ditemi soltanto dov'è la stanza del governatore; io ci andrò senz'essere annunziata, così le sue furie cadranno solo su me che sono parata a tutto. È da due giorni e due notti ch'egli non esce dalla stanza dove giace vicinissimo a morte il diletto, l'unico suo figlio; però se taluno osasse recarsegli presso non chiamato, quel che avverrebbe di colui non vorrei che capitasse a me.
Povera Silvia! riprese ella dopo qualche istante. Voi l'avete veduta prima d'oggi, vi ricordate come era! E adesso! Guardatela. Non sono più di quattro mesi che essa ha incominciato a deperire così; fu dal giorno in cui mio genero è entrato la prima volta nella nostra casa. Ora che avrebbe potuto essere così felice; essa che lo ama tanto, che ne è tanto amata! Ditemi, vi pare che potr
Via... l'ascoltasse una volta.... non chiedeva poi un gran che: che anche lei gli volesse un po' di bene.... tanto così, e glielo dicesse. Rosa lo guardò, ma non aprì bocca: riabbassò la testa, e si rimesse a giocare co' sassolini. Una sola parola.... gna' Rosa.... ditemi almeno di sì col capo.... Lei seguitava a tacere.
E, spaventato dal fatal problema, Triste amatore d'un'estasi arcana, Cantava a sè medesimo un pöema Inebbrïando la sua forma umana! Or, ditemi, fu in lui colpa o sventura Questo dispregio dei nostri costumi? Dobbiamo noi su questa sepoltura Rammentar la sua vita o i suoi volumi?
La giovane era andata a prendere un gotto sopra un vicino tavoliere, e lo porgeva alla vecchia. Eccole da bere. Ma ditemi se quel Grisostomo non è un ingrataccio.
CINTIA. I dolori mi son fatti tanto familiari che mai quasi non m'abbandonano. ERASTO. Cintio mio, perché conosco l'amor vostro verso di me, piglio animo di avalermi del vostro favore: i' vorrei pregarvi di molti favori che mi premono ben assai. CINTIA. Ho caro me si porga occasione onde possiate accertarvi dell'amor che vi porto. ERASTO. Ditemi prima: che sai d'Amasia mia?
Ora a proposito, ditemi una cosa.... riprese dopo un po' di silenzio, è veramente calabrese questo don Peppino? Il campiere che ingoiava un grosso boccone, accennò di sì col capo. Calabresissimo, disse poi. O perchè allora lo chiamano il Lombardo? È lui che dice che è lombardo. E con quale scopo?
E ditemi, la cassettina d'ebano? Sempre a posto, illustrissimo. Iersera ho veduto Michele, che ha trincato con me, e l'ho mandato cotto fradicio a casa. Vi rimarr
RITA. Io gli ho discrezione alla poverina per ciò che sta sola. CECA. Come sola? Non ha ella sí gran compagnia di monache? RITA. Gli è vero. Ma assai li par di esser sola quando non vi sono io. CECA. Questo si è tanto piú quanto si trova in questa terra ove persona non ci cognosce. Ma ditemi un poco, madonna Rita: avete marito voi? RITA. Io non so quello che me abbia, a dirti el vero.
Di aver pagato ad un padrone esoso il semestre di quella povera gente laggiù. Io?... balbettò Maurizio, confuso. Sì, ditemi ancora che non è vero. E non lo negherò. Ma come lo sapete voi?
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