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Aggiornato: 7 giugno 2025


Ditemi anzi tutto, voi, da parte di chi venite qui, che specie di uomini sono coloro che vi hanno raccomandato a me ed introdotto in casa mia? Io non ne conosco che uno, rispose Don Diego: il barone di Sanza, mio compaesano. Rispondete voi di lui? Io arrivo di provincia. Egli ha risposto di voi, nondimanco!

«Oh, padre mioesclamò allora la Valenzia. e facendo forza a stessa, e volgendosi al Visconti: «Oh! ditemi, che è avvenuto del padre mio?» «Io non so nulla; ma vi consiglio a pensare a voi medesima prima di tutto, diversamente senza fare il suo vantaggio, sarete causa del vostro danno

«Ma per amor di Dio, Perpetua, ditemi allora subito di che si tratta, poichè non vorrei si dicesse domani per Ravenna, che la mia onorata casa, sia stata di notte frequentata da tanta gente sconosciuta

Ho lasciato detto che desiava parlargli, e insegnatali la casa mia. Ma io vi tornerò, come arò fatta stima che abbia desinato. FILIGENIO. O Mangone, o Mangone! MANGONE. Chi mi chiama? FILIGENIO. Chi t'apporta guadagno: vòlgeti. MANGONE. Non è cosa al mondo a cui mi volga piú volentieri. Ditemi, che guadagno mi apportate?

FABRIZIO. Perché mi maraviglio che, avendo voi tanto bisogno di medico, vi lascino uscir di casa; ché, in ogni altro luogo che voi fusse, vi terreben legato. VIRGINIO. Legata dovevo io tener te, che mi vien voglia di scannarti! Portami un coltello. FABRIZIO. Vecchio, voi non mi conoscete bene; e ditemi villania, forse pensando ch'io sia forestiero.

Ditemi dunque in qual maniera egli è per esser padrone di Rimini. Il Morone fece qualche pausa, poi disse: Sposandone la signora. La Ginevra mandò un gemito e si mise le mani alle tempia; poi, non potendo reggersi in piedi, cadde sulla sedia.

Ognuna in giu` tenea volta la faccia; da bocca il freddo, e da li occhi il cor tristo tra lor testimonianza si procaccia. Quand'io m'ebbi dintorno alquanto visto, volsimi a' piedi, e vidi due si` stretti, che 'l pel del capo avieno insieme misto. <<Ditemi, voi che si` strignete i petti>>, diss'io, <<chi siete?>>. E quei piegaro i colli; e poi ch'ebber li visi a me eretti,

Un giorno ne farò le mie vendette. Ma perché usate meco piacevoli parole? devete aver bisogno di me. Tutta la notte v'ho inteso suspirare, non so se da amore o da umore. Ditemi, che avete? PIRINO. All'infermo piú noia l'aver a raccontare a ciascun la sua infirmitá, che l'istessa febre. Se lo sai meglio di me, perché farmelo dire?

A ciò provvederemo dopo. Ditemi intanto se la duchessa potr

Forse ancora troppe lampade sono accese? Avete paura che la vostra gola bianca sia, tra questa mitigata luce, troppo nuda e troppo giovine?... Parlate! parlate! Non è questa la ragione? Allora dítemi qual’è. Siate sincera. Vi ascolto. Dítemi... Ma perchè piangete? Cos’è mai questa improvvisa commozione? A chi pensate? Cosa debbo fare? Nulla?... Sedere vicino a voi? ? volete?...

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