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Aggiornato: 18 giugno 2025


Non sarei lontano dal crederlo; pure non posso dissimulare che questa sua venuta mi sgomenta.

«Come volete, alla buon'ora; ma voi siete molto amico del Bernabò.» «Io?... Non state a crederlo; non gli sono gli fui mai amico. Bensì vi dirò una cosa, gi

Qui il narratore prese fiato e fece un sorrisetto al suo uditore. È vero questo? domandò Gino, che non aveva perduto una sillaba. Che il lago della Ninfa è senza fondo? disse Don Pietro. Non voglio crederlo. Che c'è un vortice in mezzo? Non appare, ch'io sappia, da nessun movimento della superficie. È voce antica, e si ripete da tutti i nostri montanari; ecco tutto.

GERASTO. Ditemi, di grazia, il vero ché confidando nella bontá, che mi par conoscere nell'aria vostra, voglio crederlo, di che qualitá è questa vostra nipote? APOLLIONE. Se ben l'uomo deve sempre dir il vero, mi par pur gran sfacciataggine dir una bugia che potrá esser facilmente scoverta, essendo qui infiniti gentiluomini genovesi che ve ne potranno chiarire.

Oh, perchè piangi? sclamò Elisa vedendo i lucciconi negli occhi di sua madre. Ascolta Elisa. Se tu dovessi persuaderti che il conte O'Stiary non è degno di te? Tu me lo hai fatto capire altre volte disse la fanciulla ma io non voglio crederlo ancora. Egli è pieno di cuore e di onore. Che cos'avrebbe fatto per non essere più degno di me?

«Che si congiuri in Roma, è cosa vecchia» esclamò il Volpe spaventato dalle tremende rivelazioni, e poi stizzito, nel vedere ed udire, che un semplice mortale ne sapesse più dello stesso Capo di polizia «ma che la contessa N.... creatura nostra, zelante sempre, siasi lasciata sedurre dal serpente, è ben straordinario, e duro fatica a crederlo».

Il reis si affrettò a portarsi a prua dove s'incontrò con Omar che stava armando la sua carabina. Hai udito? chiese il sennarese a bassa voce. Perfettamente. Daùd, rispose il negro. Che ne dici? Che quel grido fu un segnale. Degli insorti? Ho tutte le ragioni per crederlo mandato da qualche sentinella degli insorti. Stiamo attenti, Daùd che possiamo venire attaccati. Se ritornassimo?

DON FLAMINIO. Son piú di quattro mesi che me la godo a bell'aggio, io son stato il primo o secondo; e vi fo sapere che non è tanto bella quanto voi la fate, ché, toltone quel poco di visuccio inbellettato e dipinto, sotto i panni è la piú sgarbata e lorda creatura che si veda. DON IGNAZIO. Non basto a crederlo.

Ugo, ancora chiedendo: Ma come? e non avendo risposta da quegli impazzati dal dolore, che continuavano a crederlo un fuggitivo, Ugo muove il passo innanzi, dicendo: V'è battaglia dunque? E l'uomo: Alzor ci piombò con un lancio da liopardo! O Signore nostro Jesù, per la fede sacratissima del tuo vangelo, ti supplico, ti supplichiamo! Ora ti veggo, o montanaro. Sei pronto tu?

Sire, riprese Bambina, la persona che mi ha rivelate queste cose sa tutto. Voi potete crederlo, come credereste il vostro confessore. Egli ha avuto piet

Parola Del Giorno

s'alceste

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