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Aggiornato: 7 giugno 2025
Questi comprese allora ch'era nato un pensiero in testa al Corvino, che c'era un uncino al quale attaccar molto bene il suo filo. Allora tirò via, saltando di palo in frasca, senza alcun ordine del discorso. Dunque, tu mi dicevi, che il marchese, benchè ferito, voleva di tutti i conti vènire a Milano. Certo, illustrissimo. Ma che intenzioni, che fini ha egli poi?
In questo frattempo poi, giacchè non è un minuto a perdere, l'uomo che ho condotto con me, ed è un tale Elia Corvino, non so se l'abbia sentito nominare, il più acuto uomo che mai sia stato da che mondo è mondo, e che adesso vedrai, si recher
Allora il fratello del Corvino, che d'accanto alla lettiga (o carrozza che dir si voglia) del Palavicino, stava sull'ale e non aveva pur un momento stornato lo sguardo da quella uscita, accorse, appena li raffigurò, colla prestezza di chi si fa a raccogliere una moneta d'oro caduta di tratto, e non voglia esser prevenuto dalla folla che gi
Qualche ora dopo, staccatosi della Ginevra, promettendogli sarebbe stato di ritorno fra un giorno o due, si partì in compagnia del Corvino, e solcando il lago per ogni verso, accostandosi ai paesi principali, facendo studio di tutte le posizioni e non perdendo nulla di vista, veleggiarono verso Como. A notte tardissima l'Elia entrò in citt
Il Corvino si esibì di andar lui in persona; ma il Palavicino: Per te, gli disse, ci sono ufficj di ben maggiore importanza. Manderò invece qualcuno dei nostri che gi
Una tal nuova spense istantaneamente ogni ira, nel popolo per un senso di gratitudine che dominò sui lunghi rancori, nelle sentinelle per la naturale maraviglia. In breve essa giunse anche all'orecchio del Corvino e del Mandello, i quali non seppero prestarle fede a tutta prima; ma nel súbito raffreddamento della moltitudine videro che i loro provvedimenti erano stati indarno.
Mattia Corvino tale era il nome del vecchio s'accostò ad un uscio di contro a quello per cui era entrata la comitiva, piegò l'indice della mano destra con una specie di religioso raccoglimento e colla nocca picchiò un colpetto discreto, tendendo l'orecchio. Egli era compunto.
Il Morone si oppose a quest'andata di Manfredo, e trovando del resto assai ragionevole che alla duchessa Elena fosse dato avviso del viaggio di lui in Germania, consigliò fosse per questo spedito a Rimini il Corvino o talun altro. Ma il Palavicino stette ostinato nella volont
L'Elia Corvino non potè mai più dimenticarsi di un simile momento. E non è a dire qual compiacenza egli avrebbe provato in sè stesso pensando, che il dì dopo Giampaolo Baglione avrebbe viaggiato a Roma per non tornare indietro mai più! se non ci fosse stato l'intrigo del matrimonio di Manfredo colla duchessa Elena, signora di Rimini!!
"In quanto all'Accurzio, l'Elia Corvino scoprì poi quel che aveva fatto quel tristo, sperando non so quali emolumenti dalla Francia, e sapendo come il Bentivoglio fosse amicissimo del governatore e de' più distinti baroni, a gratificarselo, gli manifestò i segreti sul quale tanto solennemente aveva giurato il silenzio e gli diede i mezzi a venire sulle traccie della Ginevra... Non so se i miei destini lo faranno comparire quell'infame un'altra volta innanzi a me... Ma se mai ci venisse... puoi esser certo più che di qualunque altra cosa del mondo, che non lo potr
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