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Aggiornato: 7 giugno 2025


Il tremendo salmo biblico, nel quale l'anima sembra lagnarsi ancora dinanzi al terrore dell'imminente giudizio divino, diventava invece una sommessa invocazione di pellegrino al termine del viaggio, colla stanchezza consolata dalla prima apparizione della meta. Bice era vestita di bianco.

e temo che non sia gia` si` smarrito, ch'io mi sia tardi al soccorso levata, per quel ch'i' ho di lui nel cielo udito. Or movi, e con la tua parola ornata e con cio` c'ha mestieri al suo campare l'aiuta, si` ch'i' ne sia consolata. I' son Beatrice che ti faccio andare; vegno del loco ove tornar disio; amor mi mosse, che mi fa parlare.

Io fui consolata e attristata da quella vista: consolata perchè qualunque segno di gratitudine o d'affetto che mi venisse da quei buoni figliuoli mi toccava il cuore e mi faceva parer leggiero ogni sacrifizio: attristata, poichè pensavo che i denari occorsi in quelle compre, potevano venir destinati a più nobile uso. A ogni modo, accolsi serenamente quelle care dimostrazioni d'amore.

E Nora si sentì consolata, scacciò tutte le ansie con una alzata di spalle e per quel giorno non volle pensarci più. Ma bisognava avvertire anche Giovanni, di quella visita del signor Galli, procuratore del Kloss. Si recò direttamente nella camera del marito, senza nemmeno pensare al modo di spiegare e di fargli accettare quel fatto: era troppo sicura di !

Salve, allora esclamò l'alma dubbiosa, E consolata al ciel la fronte eresse; Han pur luce i tramonti, e glorïosa Voce di fama han le catene istesse! Tal disse, e a la guaína disdegnosa Il fiero acciar con man lenta concesse. Un'orribile voce allor fu udita: Reso è l'Imperator, Francia è tradita! Chi di resa parlò? L'empia parola Chi proferì? Parola infame è questa!

Mortella. Domandalo all’ospite prossimo. Giana. Ho veduta una volta tua madre, in chiesa, il giorno delle nozze. Ma non ho mai veduto l’uomo. Mortella. Lo vedrai. Giana. Non era l’amico prediletto di tuo padre? Mortella. Tanto che sposò la vedova per serbare di lui un ricordo vivente. Giana. Troppo sei amara. Non gli perdoni d’averla consolata? Mortella.

Giorno e notte pensava al maggior bene di Giuliano. Aveva avuto un immenso dispiacere, ed era quello di vederlo avvinto nei lacci di quella sirena del Nord. S'era consolata un pochino, però, pensando che quella sconsigliata, priva del divino aiuto, era una Zorodoff, figlia d'un ciambellano alla Corte imperiale di Russia, e aveva sposato un barone Dornelli di S. Maurizio.

Io per altro l'ho consolata, dicendole che la rottura d'uno specchio porta sventura, bensì, ma solamente a chi lo ha lasciato cascare. Non ho detto bene? Ma lasciamo queste ragazzate; conchiuse mastro Jacopo; e andiamo a tavola, con la benedizione di Dio.

No, no: non si deve frapporre indugio; ogni giorno, ogni minuto che quel giovane passa in carcere, è contato con angoscia indicibile dalla sua povera madre. Io voglio che oggi stesso quella donna sia consolata. Questa sera... Impossibile! Non lo dite. Io so che voi potete accordare la libert

Aveva pure sentito con nuova amarezza di non soffrire come se lo era immaginato; i suoi occhi non si gonfiavano di quelle lagrime che sembrano forarli, il suo cuore non aveva urlato nello spasimo della disperazione, che non vuole essere consolata e si consuma nella propria impotenza.

Parola Del Giorno

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