Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 13 giugno 2025
LIMOFORO. Ecco che mentre piú ti raffiguro, ti vedo nel fronte il segno di quella ferita che ti fe' Cleria mia moglie, quando ti cadde Aurelia di braccio. Ma dimmi, nuovo Limoforo, come si chiamava il marito di Lima? PSEUDONIMO. Che imperio avete sopra di me, che sia costretto a rispondere a quanto mi dimandate? Non me ne ricordo.
Né io ho nipote né trinepote che possa pormi legge: e tutto è mentita quanto hai detto. NARTICOFORO. Ho detto il vero, piú vero di quel vero che tu dici. GERASTO. È ben vero che ho promesso a Narticoforo romano, onoratissimo uomo, dar mia figlia Cleria per moglie a Cintio suo figlio, e a lui sta a menarsela in Roma quando gli piace; e tu devi esser di cattiva lingua.
CLERIA. Essandro, anima mia, mirate, di grazia, se per gli usci e per le fenestre sia alcuno che curi piú gli altrui che i suoi propri affari. ESSANDRO. Signora, giá potrete sicuramente comparire, che non appar anima viva.
ESSANDRO. Che avendolo forse a male, lo privaste di tanta gioia; e s'egli stesse un sol giorno senza vedervi, si morrebbe di ambascia. CLERIA. Col pensiero forse mi tocca, ch'altrimente non so come possa esser vero ch'egli mi tocchi. ESSANDRO. Dico che vi vede con gli occhi. CLERIA. Come con gli occhi? ESSANDRO. Con gli occhi aperti, e vi tocca con le sue mani proprie.
ESSANDRO. Parla presto, di grazia, che non passi l'ora di trovarmi con Cleria. PANURGO. Voi mi avete detto ch'eglino non si conoscono di vista. ESSANDRO. No; ma la loro amicizia è sol per lettere. PANURGO. Ascoltate, di grazia.
MORFEO. A chiamar Essandro. Che tardi? tutti sono a tavola, si fa banchetto reale, le minestre si raffreddano e non vogliono cominciar senza te. ESSANDRO. Deh, perché non ho l'ali da volare, o Cleria, o mio padre, o mio zio!
CLERIA. Come può esser questo vero, se qui non veggio niuno altro che te, né altri che tu mi parli? Ma dimmi, Fioretta carissima, sai tu quanto egli m'ami? ESSANDRO. V'ama quanto io. CLERIA. So che tu m'ami, non ne sto in dubbio; ma tu sei mal cambiata da me, che ti amo quanto si può, perché mi rassomigli tutta a tuo fratello. ESSANDRO. Anzi piú m'amaresti, se mi conoscessi.
PSEUDONIMO. Essendo la peste in Napoli, m'appestai io, la moglie e il figlio, e fummo strassinati al lazaretto; restò la casa sola; morí la moglie e il figlio. Tornando in Napoli trovai la casa vuota di uomeni e di robbe; mi ricovrai in Sorrento, né piú mai ebbi contezza della figlia o della balia. Ma ditemi un poco, come si chiamava la moglie? PSEUDONIMO. Cleria. LIMOFORO. Il figlio?
EROTICO. Io taccio e ascolto, e per ascoltar meglio comprarei un altro paio di orecchie. ATTILIO. Sappiate che, trovandosi Pardo mio padre a' serviggi della regina Bona in Polonia, ché la serviva di scalco, per stanziarvi piú aggiatamente mandò a chiamar Costanza sua moglie e Cleria sua figlia, allora bambina, da Nola, perché condusse me seco, ch'era un poco grandetto.
TRINCA. Piangeva la poverella amarissimamente; e, non potendo esser vostra moglie, purché fusse amata da voi, si contentava non solo d'esservi sorella, ma umilissima schiava. ATTILIO. Dunque Sulpizia è la nostra Cleria sorella?
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca