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Aggiornato: 14 luglio 2025
E mi guardava, fisso. Era il mio volto, sôrto da un abisso d’ombra, e riflesso in torba acqua verdastra: nuovo a me, dal grande arco delle ciglia al labbro acceso: cerchio inebriante d’enigmi, ove affondavo il cuor tremante: ed ora è tuo perchè il trasmetta, o figlia.
Il quadro, che la contessa Gisella andava così allegramente dipingendo, piacque moltissimo al signor generale. Giove, dopo tanto corrugamento di ciglia, si degnò di sorridere. E sorrideva anche Maurizio, vinto a suo mal grado dalla amenit
Il Manfredo aggrottò le ciglia, e soggiunse: Il cardinale di Sion e i suoi Svizzeri sapranno però far testa, e noi.... Noi?.... rispose il Mandello ridendo e crollando il capo e vuotando a met
E guardava le lunghe ciglia e la bocca fresca del fanciullo, che per chiamar le carezze fingeva dormire, e spalancava gli occhi non appena le carezze tardavano. Povero piccolo uomo; povero piccolo uomo, perduto nel mondo vasto e tremendo; debole e mal difeso e male sorretto nel cammino; ma gi
Alle beffe dal Chiacchiera. Tuccio di Credi aveva aggrottate le ciglia e si era morso le labbra. Indi, facendo spallucce, aveva risposto: Che grullerie! Basta che il primo venuto dica una cosa per chiasso, perchè tu ci fabbrichi subito un ragionamento. Gi
Come?... Come trovarli? Come farò? E rimase a lungo immobile, diritta, sola in mezzo alla stanza. Lo zio Matteo se n'era andato chetamente. Rimase assorta, intenta, a pensare, a pensare.... colle ciglia aggrottate, colla riga bianca in mezzo alla fronte, sempre più profonda, sinistra. Come trovarli? Come farò? A un tratto ebbe un lampo di gioia negli occhi, nel viso: era la decisione. Sì!
»Al biancheggiare del mattino, dopo i lunghi affannosi vaneggiamenti, le mie ciglia si chiusero al sonno ma l'anima vegliava tuttavia, nelle dolci illusioni di una musica celeste.
In tanto affanno ver la terra inchine Ferma le ciglia; e giù nel sen non posa Il cor, che vuol, nè può partirsi; alfine Ne ritrova la via l'alma animosa; Vassene a l'aspre rupi indi vicine L
Vidi quel Bruto che caccio` Tarquino, Lucrezia, Iulia, Marzia e Corniglia; e solo, in parte, vidi 'l Saladino. Poi ch'innalzai un poco piu` le ciglia, vidi 'l maestro di color che sanno seder tra filosofica famiglia. Tutti lo miran, tutti onor li fanno: quivi vid'io Socrate e Platone, che 'nnanzi a li altri piu` presso li stanno;
ond’ io levai le mani inver’ la cima de le mie ciglia, e fecimi ’l solecchio, che del soverchio visibile lima. Come quando da l’acqua o da lo specchio salta lo raggio a l’opposita parte, salendo su per lo modo parecchio a quel che scende, e tanto si diparte dal cader de la pietra in igual tratta, sì come mostra esperïenza e arte;
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