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Nobile si parte e vassene a Madonna Chyreresis. & andando fa oration a Cupido suo signore dicendo. Nob. O fanciul sacro. o glorioso Nume La cui potentia. ha forza in terra. e in cielo Spira in me. tanta de tua gratia e lume Ch'io scopra. l'ardentissimo mio gelo.

E ciò stesso diciamo della seguente: vassene Sangario a cercare un morto nel luogo dove il avanti s'era combattuto; il Poeta parla di sentinelle, che guardassero il campo; cosa troppo contraria alle regole di buona guerra. Si potrebbe rispondere che i Turchi d'allora non sapevano, o non curavano tutte le minutezze della nostra disciplina militare; ma sarebbe risposta da non farne conto; perciocchè i Rodiani, specialmente essendo smantellata la citt

Rubichea si parte & vassene a Madonna Chyreresis con dua cestelle de varie sorti de lavori mostrando venderli per venir sieco a parlamento: & ritrarla al voler de nobile cusì dicendo. Ru. Dio vi salvi madonna. Chy. ben vi vegna. Chi domandate? Ru. Voi. Chy. siai ben venuta Perdonami: chi sete?

La vergine real, come orgogliosa, E da ciascuno ad ammirarsi avvezza, Quando meno il pensò, quasi vil cosa, Sentendo disprezzar la sua bellezza, Vassene fuor di se; pensa sdegnosa Vendicarsi di lui, che la disprezza, Pensa preghiera rinnovare ardente, Ma d'ogni suo pensiero indi si pente.

Egli non pensò di ; ma pensò, col lume della fede, di compire l'obbedienzia del prelato suo. Vassene su per l'acqua come andasse su per la terra, e campa il discepolo. In tucte quante le cose, se tu apri l'occhio de l'intellecto, trovarrai che t'è mostrata l'excellenzia di questa virtú. Ogni altra cosa si debba lassare per l'obbedienzia.

Quando per dilettanze o ver per doglie, che alcuna virtu` nostra comprenda l'anima bene ad essa si raccoglie, par ch'a nulla potenza piu` intenda; e questo e` contra quello error che crede ch'un'anima sovr'altra in noi s'accenda. E pero`, quando s'ode cosa o vede che tegna forte a se' l'anima volta, vassene 'l tempo e l'uom non se n'avvede;

par ch’a nulla potenza più intenda; e questo è contra quello error che crede ch’un’anima sovr’ altra in noi s’accenda. E però, quando s’ode cosa o vede che tegna forte a l’anima volta, vassene ’l tempo e l’uom non se n’avvede; ch’altra potenza è quella che l’ascolta, e altra è quella c’ha l’anima intera: questa è quasi legata e quella è sciolta.

Ma la spada AMEDEO fatta vermiglia Ver gli altri volse, ed a Rustan percote L'orrida testa, intra l'irsute ciglia Cala il tepido ferro oltra le gote; Lungo singhiozzo e sanguinoso il piglia; Vassene a terra; ivi le gambe ei scote, E fatto in sul morir tutto di gelo Con gli occhi cerca, e non ritrova il cielo.

Purgatorio · Canto IV Quando per dilettanze o ver per doglie, che alcuna virtù nostra comprenda, l’anima bene ad essa si raccoglie, par ch’a nulla potenza più intenda; e questo è contra quello error che crede ch’un’anima sovr’ altra in noi s’accenda. E però, quando s’ode cosa o vede che tegna forte a l’anima volta, vassene ’l tempo e l’uom non se n’avvede;

Purgatorio: Canto IV Quando per dilettanze o ver per doglie, che alcuna virtu` nostra comprenda l'anima bene ad essa si raccoglie, par ch'a nulla potenza piu` intenda; e questo e` contra quello error che crede ch'un'anima sovr'altra in noi s'accenda. E pero`, quando s'ode cosa o vede che tegna forte a se' l'anima volta, vassene 'l tempo e l'uom non se n'avvede;