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E il giorno dopo lo seguirono in Piazza del Mercato, mentre andava ad attaccare il cartellone coi pupazzetti: Pulcinella da un lato, col randello in mano, e Tartaglia dall'altro con gli occhiali verdi e il tricorno, nell'atto di prender tabacco da una tabacchiera che sembrava una cassetta. Bravo, Cardello! E urli e fischi.

Intorno alle otto, grande stamburata per l'unica via di Corsenna. Non tengo conto dei vicoli e delle traverse, si capisce. Il cartellone, appeso alla facciata del palazzo comunale, annunzia: Griselda di Saluzzo, ovvero sia la Moglie obbediente e il Marito stravagante, con Fasolino armigero Bolognese, La favola è patetica, nel Decamerone; sa Iddio come l'avr

Come potremmo intanto sfuggire al grasso lucido! Ecco un circolo di persone, in una strada qualunque, dal cui centro sorge una voce che declama. Andiamo a quella volta, che cosa troviamo? Il legittimo grasso lucido. Scorgiamo sull'angolo di una casa un cartellone rosso, attaccato or ora: ci affrettiamo a leggerlo; che cosa sar

Il teatro era al primo piano, e ci s'entrava sollevando una cortina unta e bisunta, proprio di rincontro alla lucerna e al cartellone che v'abbiam detto. Figuratevi un camerone, una stamberga dalle pareti ruvide, disuguali, il cui intonaco, nelle sue frequenti sfaldature, mostrava sei o sette mani di bianco datevi su da altrettante generazioni, con uno zelo degno di miglior causa.

Una sera il cartellone recava l'annuncio di uno spettacolo molto promettente, intitolato Ravanello spaventato da un morto parlante. Doveva essere cosa straordinaria ed allegra assai. Era la storia di Don Giovanni, travestita in romanesco volgare. Il protagonista conservava, come nel dramma spagnolo, il suo vero nome, chiamandosi don Tenorio, ma Leporello assumeva il nome di Ravanello; Donna Anna, Don Ottavio ed il Commendatore non mutavano nome, carattere. In questa parodia popolare Don Giovanni non è per nulla rappresentato come un Faust della sensualit

Ora si trovava di faccia al teatro S. Carlo. Entrò lentamente sotto il porticato. Si fermò a leggere un cartellone mezzo lacerato che pendeva a uno de' muri. S'accorse che sotto a quel muro una persona, che lui conosceva molto da vicino, stava tranquillamente accendendo un sigaro. Si adocchiarono nello stesso momento; Manlio s'accostò, con la mano stesa. Buonasera, signor Roberto.

Ei va pensando riparare al male: sfida Terigi con un cartellone; che scelga il campo e l'arma; che a mortale duello il vuol per la riputazione. Terigi, grasso, pigro e piccoletto, fu per morir quando il cartello ha letto. L'onor non vuol che tardi alla risposta, che ricusi la disfida certo; ma se guarda alla trippa mal disposta e ascolta il cor, si ritrova diserto.

Purchè non vi piacciano le babbucce di fango di cui l'inverno vi calza elegantemente e l'imbellettatura rossa e violetta di cui orna le vostre guancie e il vostro naso gelato che attirano gli occhi degli sfaccendati più del vostro cartellone variopinto! Tornatevene a casa, mettete a letto i vostri marmocchi, bastonate le vostre mogli se piangono, e trovatevi domani mattina alle cinque ben desti, immersi i piedi nel grasso delle vostre scarpe migliori!... Vedete? La luna piena, come un riflettore, immensificando il mio gesto fino all'estremit

Si può assistere al teatro Emiliani anche alla Medea in dialetto romanesco, od a Didone abbandonata, in cui Enea, come fondatore favoloso di Roma, lusinga il popolo coi ricordi eroici. Di ciò basti, ma perchè il lettore possa farsi un'idea del dialetto trasteverino, do qui il principio del cartellone del teatro: TEATRO EMILIANI in Piazza Navona

Il Bello si affrettò per una scala umidiccia e logora dal lungo uso, col passo spedito di un uomo assai pratico del luogo. Al primo pianerottolo una lucerna a riverbero, appiccicata al muro, rischiarava il cartellone dello spettacolo, che diceva così: DON GIOVANNI BASTARDO D'AUSTRIA con Barudda padre guardiano e Pippía converso nel monastero di San Giusto.