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Aggiornato: 22 giugno 2025
Sarebbe difficile una descrizione minuta del chiostro, tanto famoso per i suoi dipinti. Molti sono i tempietti e le cappelle, di costruzione laberintica, siccome si conviene ad un edificio fabbricato tra le rupi. Quei tempietti e quelle cappelle in parte sono fondati sulle grotte stesse, delle quali talora è visibile la nuda roccia; in parte sono appoggiati sulla parete della rupe.
Dopo le cappelle si va a veder la sacrestia, nella quale sono accumulate tante ricchezze che basterebbero a restaurar di punto in bianco le finanze della Spagna.
Al primo entrare, si vola col pensiero alla Basilica di San Pietro: è un'architettura grandiosa e semplice, che riceve dal color fosco della pietra come un riflesso di mestizia; le pareti son nude, le cappelle buie, gli archi, i pilastri, le porte, ogni cosa gigantesco e severo; è una di quelle cattedrali che fan balbettar la preghiera con un senso di terrore segreto; non avevo ancora visto l'Escurial, ma ci pensai; è opera, in fatti, dello stesso architetto; la chiesa fu lasciata incompiuta per dar opera alla costruzione del convento; e visitando il convento si ricorda la chiesa.
Ma dalla considerazione delle cappelle, dei quadri, delle sculture, si ritorna senza posa ad ammirare la Cattedrale nel suo grandioso e, se si potesse dire, formidabile aspetto. Dopo essersi slanciati su fino a quelle altezze vertiginose, lo sguardo e la mente ricadono a terra, quasi stanchi dello sforzo, come per ripigliar nuova lena a salire. E le immagini che vi pullulano nel capo, rispondono alla vastit
In una parte della chiesa che sovrasta a quelle cappelle mortuarie e anche nei cortili annessi, su palchi eretti appositamente, si rappresentano con figure di cera storie di martiri, o fatti tolti dalla Bibbia. Il popolo accorre a tali rappresentazioni, con la stessa curiosit
Corridoi, sale da Capitoli, cappelle interne, cori, celle, erano ingombri di bacheche e di scarabattoli con immagini di cera, in abitini delicatissimi, ornati di drappi a fiocchettini, a frangette, a fiorellini, a foglie, ad erbe, che erano e, a chi li veda anche ora, sono una maraviglia.
Nelle cappelle reali il Vicerè rappresentando pel Re il delegato apostolico, avea facolt
Sieno i tuoi occhi come le fiammelle votive delle lampade notturne che innanzi a le cappelle taciturne specchiano il tremolìo dell’alte stelle. Piòvano dalla tua mano leggera doni di gioja in luminoso nembo, come giacinti e primule dal grembo lucente di Madonna Primavera.
In mezzo alle piante secolari si vedeva sorgere una chiesetta circondata da cappelle, poi, accanto, una casa e un cortile con un gran porticato che pareva un convento. Ci sono i frati? chiese Vittorio. No, rispose Damiati, c'è soltanto un custode che si fa chiamare col nome di eremita, ed è infatti un eremita dei nostri tempi.
"Io ho conosciuto un Gaudenzio da Varallo, rispose il Borromeo, che facendo ottimi dipinti e statue per le sacre cappelle del suo monte soleva prendere a modello le donne Fobellesi, che quanto a perfezione di forme portano il vanto fra le donne italiane, ma son convinto che all'occhio di quel pittore questa fanciulla non sarebbe apparsa punto inferiore alle stesse sue predilette montanine Valsesiane".
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