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Aggiornato: 19 maggio 2025


Si rialzò a gran fatica, e stette un momento a riguardare in torno li alberi. Le forme argentee dei pioppi sorgevano immobili nell’aria, taciturne; e parevano inalzarsi fino alla luna, per un prolungamento chimerico delle loro cime. Le rive del fiume si dileguavano indefinite, quasi immateriali, come le imagini dei paesi nei sogni.

Anche io ho un cuore e una mente ella mormorò, mortificata di essere sempre respinta nelle sue umili e taciturne funzioni di donna innamorata. Credilo, il cuore ti è sufficiente egli concluse, un po' sul serio, un po' ironicamente.

Io, all'uscir del servo, chiusi le porte, assicurandomi prima che nessun romore indicasse la presenza d'altri domestici; le porte si chiusero in silenzio, e ritornai verso le persone sedute e taciturne. Pietro ebbe un lieve colpo di tosse nervosa. Il processo cominciava.

Sieno i tuoi occhi come le fiammelle votive delle lampade notturne che innanzi a le cappelle taciturne specchiano il tremolìo dell’alte stelle. Piòvano dalla tua mano leggera doni di gioja in luminoso nembo, come giacinti e primule dal grembo lucente di Madonna Primavera.

Sollevazioni di popoli soggetti, invasioni di popoli stranieri, eserciti fuggenti nelle sconfitte, legioni taciturne nelle marcie forzate di una riscossa o chiassose nel ritorno di un trionfo, legionari mutati in coloni e pellegrini verso le terre loro assegnate dal Senato, carovane di mercanti e di pastori; Galli ed Etruschi, Celti e Veneti, Liguri ed Allobrogi, Insubri e Germani montati su cavalli addestrati nelle guerre o selvaggi ancora della vita libera delle foreste, sopra traini rotolanti su cilindri o carri falcati di battaglia o bighe leggiere o plaustri dipinti trasportanti merci o masserizie, famiglie e tribù, armati ed inermi, uomini e donne; cacciati tutti dall'istinto inconscio della storia, forti, deboli, morenti e morti, tutto è passato per questa strada verso Roma e da Roma verso tutta l'Europa superiore.

La sala si popola di forestieri, di comitive ciarliere o taciturne; bisogna essere felici a bassa voce, perchè della tranquilla gioia non esali nulla, non si perda un bricciolo.

Degli anni all'ónere curva lasciava, O qualche timida prece d'amore Che su virginee labbra mandava L'ansia del cuore. Tebe era mutola; tacea Corinto; Messene, esangue, nelle sue mura Chiudeva un popolo per sempre vinto Dalla sciagura. Brandían gli Ellenii zappe e bipenni! Di illustri ceneri piene eran l'urne, E le Olimpiadi venian solenni E taciturne

Parola Del Giorno

boraccini

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