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Al primo salpare, specialmente per un lungo viaggio, il bastimento dava il segno della partenza col solito tiro di leva²⁰², colpo di cannoncino: e tutti sapevano che un legno lasciava il porto. Una canzonetta del tempo, che ogni giovane bacato d’amore cantava alla sua bella nelle serenate estive, così frequenti allora, avea questi versi da colascione: ²⁰² Pippo Romeo, Raccolta di Cicalate, p. 43.

Ha buono il core e lo spirito arguto E i detti or folleggianti ed ora alteri, Variano i suoi pensier sempre sinceri, Ama la canzonetta ed il liuto, Ama il chiarore della luna mesta E il falso luccicare della scena, Si sente triste in mezzo ad una festa, Senza ragion l'alma ha di gioia piena. Vuole la calma e brama la tempesta, Bionda con l'occhio ner, cupa e serena.

⁴¹⁹ Cicalate, pp. 39-40. ⁴²⁰ Meli, Poesie: Lirica, nn. IX e XI e altrove scherza su queste penne, moda contro la quale penetrò in Palermo una stampa volante col titolo: Alle Dame romane per l’uso del pennacchio. Canzonetta (s. a.), che principiava così: Quelle penne bianche e nere, Che sul capo voi portate, Care donne innamorate, Vi fan crescere belt

Varie famiglie attribuiscono per tradizione a una loro propria antenata la ispirazione di questa canzonetta. La verit

E, ringolfandosi nelle memorie, continuava: Ella veniva ogni mattina a distendere il fieno sull'aia che separava le nostre case; e cantava una canzonetta... che era il mio spuntare del sole. Ti ricordi, Baccio, che bel giorno fu quello delle mie nozze con Gina? Sono passati undici anni. Il mio testimonio era quel galantuomo del signor De Emma. Come scampanavi di gusto, buon Baccio!...

Accorgendosi che con quei mezzi non veniva a capo di nulla, Pietrino cominciò a cantar forte una canzonetta scolastica, interrompendo e perciò confondendo Alessio che ripeteva, anche lui a voce alta, la sua lezione di storia. «Ed il Signore disse ad Abramo.... «Qual è la patria dell'italiano? Pietrino, fammi il piacere, canta adagio, non mi fare sbagliare. «Prendi il fanciullo....

Mi proponevo d'interrogare il mio amico Topler, ma Violet lo rimproverò dolcemente di averla abbandonata nel primo tratto di via e lo pregò di non ricadere in fallo. Soggiunse che avrebbe forse avuto bisogno di un secondo cavaliere. Mi accompagnai alla signora Treuberg e mi arrischiai a parlarle della canzonetta. Non era a posto, non era a posto, mi rispose.

Anche il PUYMAIGRE (Chants ecc., I, p. 158) crede all'origine francese di queste romanze, e riferisce a sostegno della sua opinione una canzonetta normanna d'Oliviero Basselin ( *1818) , che trascrivo:

Eccola quale egli la compose e l’Arcivescovo del tempo l’approvò : Adoramu umiliati La santissima Trinitati; Adoramu ogni momentu Lu santissimu Sacramentu; E lodata sempre sia La purissima Maria! Adesso il pietoso lettore sa che questa canzonetta conta la bellezza di centoventicinque anni di et

Oh, non era una sonatrice e nemmeno un'abile cantante! Sapeva fare pochi accordi e replicava sempre quell'unica canzonetta allegra, spigliata, che assumeva nello stesso tempo un'espressione malinconica pel suono tremulo della voce. Anche gli accordi tremolavano, perchè le dita della vecchierella avevano perduto ogni agilit