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Aggiornato: 1 maggio 2025


Numa sparì di colpo sotto il canapè, poi di nuovo saltò sopra una seggiola, in un angolo lontano, e l

Tra il signor Maurizio e il castellano della Balma si era fatta la pausa un po' lunga. Il terzo, che sonnecchiava così bene sul piccolo canapè di ferro, ne era stato svegliato in soprassalto, come avviene in istrada ferrata al fermarsi improvviso del treno.

Padre e figlio rimasero ancona seduti, un momentino, per non esser veduti uscire insieme coll'usuraio. E adesso, siamo sicuri! esclamò il signor Daniele guardando il figliuolo con tenerezza, come se lo avesse ricuperato. E gli si fece più vicino, sul canapè. Raccontami tutto, com'è andata, fin dal primo principio, perché io ancora non ho capito niente.

Poi strinse al seno i parenti, giovani e vecchi, salutò cordialmente i domestici, i coloni, i loro bambini, le balie e i conoscenti, e finalmente chiese la grazia di ritirarsi nella sua stanza, ove chiuse l'uscio a doppio giro di chiave, cadde sul canapè, mandò un profondo sospiro, e sentì il bisogno di stirarsi e di respirare in libert

E battete, e battete allegramente, sull'Aia grandiosa dell'Odio, codesta canape scellerata, mietuta nella storia e fioccante come una neve sulle vostre teste! I suoi semi, spremuti, vi daranno l'ebbrezza! Così, l'ardente sogno di un haschich ideale paveser

Poi un dolore acuto alla mammella sinistra, troppo stretta da una mano troppo pesante, le fece gettare un urlo, mentre l'altro abbracciandola subitamente alle reni la sollevava dalla sedia e col leggiero, grazioso corpo sul petto cadeva attraverso il canapè.

Dopo cena mi chiamò seco al solito nella sua camera, lasciando il cavaliere che doveva dormire in castello, col conte e con mio padre. Ed eccomi di nuovo al mandolino ed eccola di nuovo distesa sul canapè, gli occhi chiusi, attentissima. Io tremavo m’avesse a ringraziare della mia bugia locchè m’avrebbe messo in imbarazzo; ma non ne disse parola. Mi godevo l’orgoglio d’avere un secreto con lei, di sapermela tacitamente riconoscente. Ma, quando fui per andarmene:

È venuta oggi? è qui la signorina Nora? Sissignore; cioè credo: adesso andrò a vedere. E la cameriera aprì l'uscio del salotto, ch'era in faccia a quello dell'anticamera, e lo richiuse in fretta, appena entrata. Fu un attimo, ma in quell'attimo Pietro aveva veduto come in un'apparizione, la Schönfeld e la Nora che sedevano sdraiate, quasi abbracciate sul canapè.

Il signor Daniele si mise a sedere sul canapè, si trasse la moglie vicina, se la strinse forte contro il petto e le disse ancora con tutta l'angoscia del suo cuore di babbo, con tutta l'effusione della sua timida e grande bont

Ella ha disposto a favor vostro il ministro, che non è mio amico, sebbene mi tratti sempre con tante cerimonie. Forte di questo appoggio, io non mi sono inginocchiato inutilmente a Sua Altezza. Con mille anni di storia! osò dire Gino Malatesti. Il vecchio conte saltò dal cuscino del canapè, come se lo avesse spinto una molla.

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