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Aggiornato: 1 giugno 2025
Era in mezzo al canapè, sdraiata, colla testa appoggiata alle due mani congiunte dietro, contro la spalliera, e i piedini irrequieti che uscivano incrociati sotto il vestito blù. Si vedeva anche un po' di calzetta nera, dove la gamba era più sottile. Bisognava fare qualche cosa... o farle fare qualche cosa! Il Casalbara aprì, cercò un dolce in una bomboniera di cristallo.
Così, avvinti l'uno all'altra, Lalla camminando all'indietro, Giacomo accompagnandola un po' curvo, strascicando co' piedi, per ischivare le vesti, si avvicinarono ad un piccolo canapè e vi caddero insieme, a sedere.
Dunque, la bella Ruzzani è partita? chiese la contessa Gamberini alla sottoprefettessa, su quel canapè di damasco rosso che i lettori conoscono. Sì, è andata a Milano per certe spese. Un matrimonio alle viste? Eh! rispose la sottoprefettessa, non dicendo nè sì nè no. Qui non c'è nessun partito per lei, ch'io mi sappia; ripigliò la contessa, cercando di scoprir terreno.
Solo ornamento del tetro luogo, vedevasi pendere da una delle pareti, al di sopra dell'antico canapè, un gran quadro annerito, rappresentante un vecchio signore, in abito cavalieresco, ritto e severo, in attitudine di comando.
Lady Keith svenne. Don Gabriele chiamò la cameriera. Coricarono la dama sul canapè e la richiamarono a vita con dei sali. Aprendo gli occhi ella vide don Gabriele. Con una scossa interna di volont
Molte seggiole con su fa spalliera vignette di favole pastorali, un canapè di stile Empire, due poltrone moderne, concorrevano alla discordia delle forme e dei colori.
Sandro Frascolini entrò dal duca d'Eleda, serio, impettito, colla tuba e col vestito nero: il duca, gli corse incontro, scusandosi graziosamente di averlo incomodato; gli prese la mano che strinse cordialmente, con effusione, fra le sue, e lo fece sedere sul canapè.
E' fece perfino dei complimenti a sua moglie, a proposito di un pastello, cui vide sur un cavalletto, e sur un ricamo che giaceva sur un divano. Ma non appena il the fu servito, ed i domestici si furono ritirati, il principe si levò dal posto, cui aveva preso a fianco di sua moglie, sul canapè, e cominciò a passeggiar lentamente per la stanza ricadendo nel suo silenzio e nelle sue tenebre.
Bambina se ne fuggì nella sua camera e vi si chiuse a chiave. Ella pianse e pregò tutta la notte, mentre che suo fratello, spossato dalla sua tensione di spirito sì violenta, sì continua e diversa, cadeva sopra il canapè come un ebbro fradicio e vi si addormiva. Ei passò la notte così.
Diè un grido, cadde tra le braccia di Aldo che furon pronte a riceverla... E vi aperse gli occhi. Perchè? domandò, stupita. Ti sei lasciata sorprendere dal sonno balbettò Aldo per non spaventarla. Volevo metterti a giacere sul canapè. Èlvia non si rammentava di niente. Che cosa avea visto? Aldo non glielo domandò.
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