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Aggiornato: 12 maggio 2025


Noi credevamo che nei penitenziarii i forzati e i reclusi venissero abbandonati al rimorso dei loro misfatti, e non vedessero che la mano incaricata di stendere loro dal buco la pagnotta, la minestra e l'acqua. Invece, in una camerata di galera, si è come in una sala di ufficio telegrafico. C'è sempre gente che va e viene.

Il direttore dell'Osservatore Cattolico ritornò nella quinta camerata pieno di entusiasmo per il 193 che lo aveva curato come una madre. Gli stava alle calcagna quando era in piedi, gli andava intorno quando era nell'altra stanza a scrivere e sedeva di notte, per delle ore, vicino al suo letto, a vegliare i suoi movimenti.

Un giorno, non potendo più trovar soldi in casa, si ricordò d'un signorotto nei dintorni, un suo camerata di scuola; questi, un buon diavolaccio, gli prestò la firma e lo diresse dall'organista. Così Sandro potè contrarre il primo debito.

Il grido dei minorenni mi sospenderebbe il boccone in gola. «Stanotte sono stato svegliato da un grido acuto di qualcuno che stava male nella camerata al dorso della nostra. Non ci ha lasciato più dormire. Aveva il rantolo bronchiale ed emetteva gemiti che si ripetevano anche dopo che la guardia gli vociava dalla spia: «Fate silenzio, che domani andrete dal medico!

Era un grido che usciva da una finestra delle celle disotto. Tra il grido e la chiave vi fu l'intervallo di una mezz'ora. Sentimmo i prigionieri della camerata che lo portarono in infermeria. Morì anche lui, poco dopo, senza sapere di che male moriva. Quando si fece vivo il medico, il sole era alto e gli ammalati avevano gi

L'uguaglianza di trattamento non impediva ai forzati di avere una grande simpatia per gli inquilini della quinta camerata e di manifestarla tutte le volte che capitava loro l'occasione. Alla mattina e alla sera, per esempio, venti o trenta forzati addetti ai lavori del reclusorio passeggiavano nel cortile sotto le nostre finestre.

Essa li chiamò per domandar che cosa fosse accaduto; le fu risposto che il camerata di guardia, Roberto, era caduto in deliquio, e che il grido da lui fatto svenendo, aveva dato un falso allarme. «Va egli soggetto a questi deliquichiese la giovane. , signorina, replicò Roberto: «ma quand'anco nol fossi, ciò ch'io vidi avrebbe spaventato anche il papa. E che cosa vedeste?

Il duca di Feira stette pensoso un istante; poi, disse, con accento solenne: A questo sacrifizio il mio cuore si adatta. Tanto più, soggiunse egli, rizzando la testa, che son forte abbastanza per fare qualche cosa ancor io. E allora, qua la mano, camerata, osò dire Aloise. Ma non osò stender la mano; bensì, con atto di devozione filiale, chinò la fronte sul petto del duca.

Un giorno, mentre il buon Pascotto stava spolverando la lampada della nostra camerata, gli domandai perchè non scappava. Voi non avete più che dodici anni da fare. Ma pensate che la vita è breve, accidempoli! Nei vostri panni io non esiterei un minuto.

Secondo lui, non fu che il caso che lo fece trovare nella stanza ove un altro suo fratello scannava il terzo. In galera poi non si può pretendere di trovare delle mani immacolate. Una mattina che avevamo più fame del solito, lo aspettavamo andando in su e in giù per la camerata e gettando occhiate per il corridoio attraverso la spia. Ma questo cuoco?

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