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Aggiornato: 24 giugno 2025
Uccidete, bruciate e lasciate le femmine, onde ristorare lo spirito all'allibito pontefice. Date a me che possa sfamarmi di codesto Cencio. Ohe! udite Stefano che vuole sfamarsi! Farai magro pasto, Stefano; chè tu sei un lupo e Cencio un mingherlino non più grosso di una corda da liuto. Ti mangi la rabbia! mi hai rotte due costole coi gomiti.
Coteste minacce e cotesto piglio gettarono tanto avvilimento nel cuore al servo, che si partì ratto da Roma insalutata la propria famiglia. Ad ogni muovere di foglia gli pareva avere alle costole qualche bravo del Conte Cènci; nè si quietò il suo affanno finchè ei non fu di molte miglia lontano da Roma.
A Donato vengono in mente mille idee in un punto solo. Come mai il signor Asdrubale si trova nella casa da giuoco? E che gli vuole? E perchè lo trattiene? Lo ha dunque spiato? Ha forse avuto incarico di stargli alle costole per impedire una ricaduta? Oppure la cosa è men bella, ma più verisimile oppure il signor Asdrubale bazzica nelle case da gioco per ragioni di mestiere? Or gli torna in mente più vivo il negozio stretto poche ore prima; rif
Il principe si accasciò come fulminato sulla sua seggiola e sclamò: Ella pure l'ama sempre!... Ebbene, sia; Once again! Il grido del sangue. Il conte Alessandro aveva ricevuto un colpo di spada che gli aveva traversato le costole ed il lobo inferiore del polmone destro, poi aveva lambito il diafragma ed eragli uscito nel dorso. La ferita era due volte mortale. Eppure, era guarito.
Le ossa stritolandosi stridono: schizzano dintorno sangue, lacerti di carne, e frantumi di costole: poi il boia si curva, e gli pone sotto il collo la mazza, sopra la fronte un piede, sopra il seno un ginocchio, e gli sbarra la pancia, dove, tuffando il braccio fino al gomito, lo ritrae imbrattato di sangue, con le viscere fumanti del giustiziato in mano, le quali mostrò al popolo urlando: Questa è la corata di Giacomo Cènci.
Vedete mò, le buone notizie, quando vengono improvvise! Ho forse fatto male. Ma come si poteva fare diverso, con quell'altra alle costole?
Bersi mi stava alle costole e io ho detto: Cosa fatta capo ha. Ha fatto bene disse lentamente Flora, portando alla bocca una rosa, su cui tenne fisse le labbra. Per me ne ho fin troppo del mio vecchio Pioppino, ma capisco che non a tutti possa piacere un luogo così solitario, lontano dal lago, ficcato in una crepa di montagna. Al Ravellino avremo la nostra barchetta...
Ora se lo preme delirante contro il seno, e col manico del pugnale ammacca le costole e il petto del conte, che mugola pel nuovo spasimo, e poi lo bacia, e lo ribacia con le labbra ingrommate di sangue. In breve mani, seno, faccia, e capelli del conte grondano sangue: non poteva tenere gli occhi aperti e la bocca senza che se ne sentisse piovere dentro caldi ruscelli, e accecarlo, e soffocarlo.
Donna Laura vedeva il dorso di Luca, nero, dove, le costole si disegnavano e colava a rivoli il sudore. Teneva li occhi fissi, un po’ dilatati, pieni d’ebetudine. Uno dei passeggieri avvertì, prendendo sotto il banco le sue robe:
Essi ben sanno come si mordono le dita a un poliziotto che vi malmena le costole a ginocchiate.... La sommossa, la lotta e l'insidia paziente, la guerra cauta, l'assalto a corpo a corpo sono mestieri per loro.... Non hanno più niente da perdere, e perciò sono completamente disinteressati!
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