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Il solo che brontolò ancora qualche momento fu Selam.

Tutti sorrisero, egli invece brontolò ancora riappoggiando la testa sulla poltrona.

Uhm! brontolò mastro Bernardo, che in sulle prime aveva fatto bocca da ridere. Brutta gente, quei genovesi! E se questi due fossero della pasta di quell'altro, meglio sarebbe dar loro acquetta, che vino di Calice! Ho dunque a portar loro l'acquetta? chiese il ragazzone, con aria che volea parere melensa. Di che acquetta mi vai tu novellando?

Lasci stare, lasci stare, non posso aver detto questo brontolò Topler come stizzito da un ricordo molesto, e stette ancora alquanto con la testa in mano. Io sono come un padre per mio fratello diss'egli con voce commossa. Io non ho che lui, ed egli, povero ragazzo, lo vede bene, s'immagina di avere Dio sa cosa, ma in fin de' conti non ha che me.

L'unica cosa che avesse ricevuto da lady Sainsborough era una fotografia «presa in giardino col mio caro cane Fox», e un'altra di lady Sainsborough in amazzone «pronta per la cavalcata col barone Cuciniello». Vecchia matta, brontolò Aldo, gettando le fotografie nel fuoco e conficcandovele ferocemente colle molle. Poi chiamò Nancy e le espose lo stato delle cose.

Ah, queste donne! brontolò lo zio Giacomo, seguendo dalla finestra i passi affrettati di Valeria, che tenendo con mani confuse l'ombrellino, la borsetta e le lunghe sottane, s'accingeva a traversare la strada senza badare alle carrozze ai tram.

Lo zio Giacomo si fermò con un sospiro davanti al ritratto della sua nipote prediletta, ch'egli aveva un giorno sperato di chiamare figlia. Stolta creatura, brontolò, fissando il gaio visino vacuo, stolta creatura che è andata a sposare quel pover'uomo d'inglese, quando poteva invece sposare quel cretino ingrato di mio figlio!

«La figliuola del nostro Re batte un via, per la quale non può fallire a glorioso portobrontolò il Ministro de' Lavori Pubblici. «La futura nostra sovrana non ha la sua pari in tutto il Regnodeclamò il Ministro degl'Interni, presidente del Consiglio. « fuori Regno ha pari lo illustre rampollo della nostra dinastiaconchiuse il Ministro degli Esteri.

Elena comparve portando un lume; salutò il fratello e lo invitò ad entrare. Il baroccio era pronto. Io vado gridò Bortolino; e saltò in fretta sul veicolo. Poi diede una frustata, brontolò un arrivederci e Brunello si mosse verso il portone. Marco lo teneva per le redini. Lascialo stare che lo guido io gli disse il padrone.

Non turbarti, non guardarmi in quel modo esclamò Fortunata. Mezz'ora fa eri così gaio, così sorridente con Margherita.... Io sentivo svanir la gran soggezione che ho di te.... Soggezione! Soggezione! brontolò Gasparo. Perchè devi averne? Ho torto, lo so.... Sei tanto buono.... Fosti sempre tanto buono.... Ma che vuoi? Sono una femminetta senza spirito.... Basta un nulla a confondermi.