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Aggiornato: 21 giugno 2025
L'Onorevole di Borghignano era stato preso dalla fisima di voler creare un nuovo partito politico che dovea intitolarsi Cattolico di Sua Maest
Giorgio fissò la Luigia, che abbassò il capo e si mise a piangere; ma tuttavia egli non si fermò a Santo Fiore. Ritornando a Borghignano era affranto, avea il cuore spezzato; eppure si sentiva più calmo. Maria stava male! Questo nuovo dolore, al quale poteva abbandonarsi senza rimorso, senza vergogna e senza collera, penetrava come un'aura di pace nella sua anima sconvolta.
Quando il conte Giovanni, padre di Maria, venne a morire, suo fratello Eriprando lasciò Borghignano e fece la sua abituale dimora nel maniero, come egli lo chiamava ridendo, della pupilla, continuandovi da gran signore la filantropia che da secoli facea benedetta la nobile famiglia. Ma troppo presto per quei terrazzani Maria si fe' sposa, il conte ritornò per sempre in citt
Giacomo si sentiva di buon umore, ed era contento di Borghignano ed anche di quei giovanotti. Pareva che la duchessina, dal suo palchetto, diffondesse una luce che gli tingeva tutto color di rosa. Egli l'aveva veduta subito, appena entrato in teatro; ma, per un senso quasi di timidit
Ebbene... quando ti ho lasciato a Roma ho pensato fra me: adesso bisogna fare un esperimento... Sai bene?... il rimorso... E che hai pensato? Ho pensato: se in questi giorni sento di poter vivere sopportabilmente, senza di lui, se riesco qualche volta a dimenticarlo, a non averlo sempre così vivo dinanzi agli occhi, allora... allora quando egli arriva a Borghignano, non mi lascio più vedere.
La Nena, quella notte, dormì colla prosa di Ficcanaso sotto il capezzale: era incerta, titubante se dirne qualche cosa alla signora contessa: poi, si persuase, che ormai Frascolini non aveva mandato il giornale altro che per lei, la Nena, solamente per lei: si consolò tutta, allora, e pregò la Madonna perchè le facesse la grazia di potersi incontrare a Borghignano, almeno una volta con Sandrino, reduce dai trionfi di Palazzolo sull'Oglio.
Fermata opportuna, che tranquillò un poco le teste quadre del gran caffè di Borghignano, occupate, in quello scorcio di elezioni, a fare e a disfare l'Italia, la monarchia e la repubblica due volte al giorno, regolarmente: la mattina all'ora di colazione, e la sera dopo il teatro.
A Borghignano, almeno, le strade erano pulite e piane, mentre a Roma bisognava arrampicarsi su su, come in montagna, e si ritornava a casa colla testa intronata. E poi la Nena ci soffriva di amor proprio a non essere conosciuta da nessuno.
Due giorni dopo, anche Maria dovette partire per Borghignano. Ma sul punto di abbandonare quei luoghi si sentì troppo commossa, e volle far andare a vuoto la gentile attenzione degli abitanti di Santo Fiore, che le avevano preparato una dimostrazione di affetto. Anche il dolore ha la sua verecondia, e Maria sentiva nell'anima la delicata timidit
La diva a Borghignano faceva furore: tutti ne parlavano, tutti la lodavano, erano tutti innamorati di lei. La Direzione del teatro, composta di membri molto maturi, si tingeva capelli e barba due volte al giorno; il Presidente, che secondo le sue abitudini sperava molto, faceva la doccia; i due Lastafarda si esercitavano a parlar francese; Gianni Rebaldi faceva provviste di sigarette nel camerino della diva, e regalava all'Assunta i dolci che rubava ai bambini della Bertù. Il Toscolano le offriva Adamastor se voleva far passeggiate, e aveva grandi misteri col brumista che la conduceva tutte le sere da casa al teatro e viceversa. L'Assunta era fermata per istrada dai molti curiosi che volevano sapere gli anni della sua padrona e se era un'americana davvero e se i capelli che portava in scena erano tutti suoi. Fra il palcone degli ufficiali e la barcaccia dei nobili cominciò una fiera rivalit
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