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Aggiornato: 21 giugno 2025
Il duca viveva molto a Torino, allora capitale del regno, e nelle sue corse a Borghignano era un miracolo se interveniva ad una serata di sua madre. Quelle riunioni informate al più austero cerimoniale lo seccavano cordialmente. Ancora, dunque, egli non conosceva affatto la signorina Maria.
La duchessa accolse il Vharè colla cortesia un po' fredda che le era abituale; Giorgio, invece, gli dimostrò una sostenutezza molto significante; ma, tuttavia, il Vharè non si perdette d'animo; cominciò a discorrere di Gounod, di Borghignano, della crisi ministeriale, rivolgendosi ora a Prospero Anatolio, ora alla duchessa, senza mai parlare direttamente con Giorgio, per non essere costretto a notare la sua freddezza.
Lalla, partì da Borghignano col cuore gonfio di dispetto e di amarezza. Sentiva gelosia contro il Vharè, trovava che con lei s'era condotto assai male, le pareva di essere stata ingannata e tradita; insomma era molto infelice, e prometteva a sè stessa che, per vendicarsi, non l'avrebbe riveduto mai più. Invece, lo rivide presto, prestissimo; lo rivide tal e quale, col suo volto pallido e beffardo e colla sua aria alla lord Byron. Questa volta, guardando il Vharè, la duchessina sentì battersi il cuore con violenza, e per amore e per puntiglio, per far dispetto alla Calandr
Tuttavia si mostrò lieta, e sonò, perchè avvertissero subito la Giulia. Il Vharè era proprio spacciato. Sicuro; vengo da Viareggio... vengo. Ho per te e si rivolse a Lalla i saluti della Raimondi, della Rescalvi e della Vigofanti; sicuro. Sì sperava che saresti venuta a Viareggio, ma... Tò, tò, tò, guarda chi vedo! Il nostro caro marchese!... A Borghignano, voi?!... Ma, come mai?... Eh! Eh!
La sera che precedette la partenza della Soleil da Borghignano, fu davvero una serataccia. La diva aveva molto lavorato coll'Assunta nel riporre la roba e nel prepararsi per la partenza, e tutt'e due erano stanche morte.
Durante la prima settimana della sua assenza, Prospero Anatolio fece due corse a Borghignano, ed una ne fece nella seconda; poi gli giunse il telegramma che lo avvertiva del parto imminente. Appena lo ebbe ricevuto lasciò senza indugio Torino; ma, prima che egli fosse giunto a Borghignano, la duchessa si era gi
Il viaggio da Borghignano a Genova fu per i Della Valle e i d'Eleda tutt'altro che allegro. Il duca Prospero era convulso e dimostrava, per quella partenza, per quel distacco dalla sua figliuola e dal suo caro Giorgio, un dolore vivissimo.
E poi, a Borghignano, la duchessina si annoiava, e quando una donna sbadiglia, il diavolo, dice un proverbio spagnuolo, le entra per la bocca e le va diritto sino al cuore.
Bisognava partire subito; si fece coraggio, e domandò a suo marito quando sarebbero ritornati a Borghignano. Quando vuoi, cara: domani è venerdì... partiremo dopo domani. Conosciuta appena la risoluzione della famiglia d'Eleda, la colonia dei bagnanti, per consolarsi del distacco, volle dare un gran ballo, che sarebbe stato l'ultimo della stagione.
A Borghignano, però, tornata la Desirée Soleil, fu compensata delle sue privazioni da un grande e straordinario successo. Andreina non sapeva che a Borghignano si sarebbe incontrata col Vharè, come non conosceva nemmeno la vera cagione del suo abbandono. A Borghignano, per altro, ci fu chi, credendo fare il proprio interesse, volle illuminarla di tutto.
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