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(si sente male; le manca il respiro; è abbattuta.) Ahi!... Ahi!... (S’alza, va fino alla tavola apparecchiata, e beve avidamente il vino gi
Per buona sorte il vostro voto non ha da durare se non ventiquattr'ore. Diceste il vero! Ed io vi prometto per domani di far con voi a chi beve di più. E birba chi manca! rispose il Bello, stringendogli la mano. Poco dopo questo dialogo di Michele col Garasso, Arturo Ceretti andava dal padre Bonaventura. Costoro s'intesero per bene, quantunque il primo non sapesse le ragioni del secondo.
Mai in nessun altro momento io mi sento parte viva del mio pianeta, come quando aspiro voluttuosamente il profumo della terra, che beve l'acqua del cielo. Fa di bevere più spesso che puoi quel profumo in compagnia del tuo proprietario e fallo bere ai tuoi figliuoli, e portatevelo a casa e in citt
E il direttore d'orchestra che è salito in quel punto sul palco scenico: «e poi i giornalisti dicono di noi!... Come s'ha a dirigere.... come si fa ad accompagnare questi cani?» E i coristi maschi: «si beve o non si beve?... Si è mai visto uno di questi cani metter mano alla borsa? Dio!... che massa di cani!»
Gran peccato che un tanto omo non sappi bere le donne! CALANDRO. Deh! insegnami. FESSENIO. Dirotti. Quando la baci, non la succi tu? CALANDRO. Sí. FESSENIO. E quando si beve, non si succia? CALANDRO. Sí. FESSENIO. Be'! Allora che, basciando, succi una donna, tu te la bevi. CALANDRO. Parmi che sia cosí. Madesine! Ma pure io non mi ho mai beuto Fulvia mia; e pure baciata l'ho mille volte.
Ippocrate, capitolo quarto! Se il morto beve, gli è segno che vive. Per dar ragione ad Ippocrate, o, per dir più veramente, al suo burlesco discepolo, che inventava di pianta, il ferito riaperse gli occhi e diede in un gemito.
Dicono che non abbia che cinque abitanti e siamo in tre: se gli altri due hanno delle zucche come le nostre, addio stato! Bevi, servo-mostro, te l'ordino io. Hai quasi gli occhi nella testa. Calibano beve. E dove vorresti che gli avesse? Sarebbe, da vero, un bel mostro se gli avesse sulla coda. Il mio mostro-domestico ha affogato la sua lingua nel vino.
Il monte Aventino, celebre in antico pei famosi ladroni, che vi annidavano ai tempi della fondazione di Roma, è adesso occupato quasi unicamente da varj conventi di frati. Alle falde di quel colle ameno, stanno diverse osterie, dove si beve un vino delizioso.
Dunque su, ragazzi, al mare e lasciatela impiccare! Anche questa è una canzone poco allegra: ma ecco la mia consolazione. Beve. Non mi tormentate.... oh....
Parola Del Giorno
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