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Aggiornato: 7 giugno 2025


Antonio si morse i baffi per fermare sulle sue labbra le parole insolenti che avevano una matta voglia di venirne fuori. Ah, , disse la Rosina, ci sono molte miserie nel mondo, e non vi fu mai bisogno come ora che si eserciti la carit

Pasquale masticava in silenzio la sua gelosia e aumentava di premure intorno a Celeste, che non gli nascondeva una ripugnanza invincibile. Quando usciva, le diceva: Me lo dai un bacio? Con quella barbaccia ispida? perchè non porti soltanto i baffi? guarda Rodolfo come sta meglio di te.

Non farò a' miei lettori il torto di dubitare ch'essi non abbiano, sotto l'ombra dei baffi posticci, riconosciuto il visconte Daguilar.

Ma in quella mezz'ora affaccendata di pettinature riedificate, di vitine assestate alle persone, di fichus drappeggiati sulle spalle, di baffi incerati ed unghie brillantate, una piccante notizia s'insinuò fra una stanza e l'altra, venne scambiata in fretta nella penombra dei corridoi. Dal tinello dei domestici, d'onde aveva prese le mosse, una frase fece rapidamente il giro del primo piano.

Per questa volta, sebbene si trattasse di un uomo, l'Ariberti non uscì fuori dai gangheri. Era apparsa dal fondo e si illuminava beatamente in mezzo a quelle dei due coniugi la faccia gloriosa del contino Candioli; un paio di baffi biondi che andavano a smarrirsi nella cascata di due ventole bionde, uscenti senza soluzione di continuit

Per studi, e per altro; mormorò il cherubino, che la sapeva lunga, anche senza aver ombra di baffi.

Matteo Puriello, detto Ciávola, era un uomo in su i quarant’anni; cacciatore clandestino; alto e segaligno, con i capelli biondastri, la pelle del viso giallognola, i baffi duri e tagliati come una spazzola, tutta la testa avente l’aspetto di una effige di legno su cui fosse rimasta una traccia lievissima dell’antica doratura.

Per non tener a bada oltre il bisogno i lettori, diciamo che da un mese appena le era stato presentato Edmondo Alerami, conte palatino; un bel giovinotto sui trentadue, il quale aveva due occhi assai belli, sebbene dintornati da certe grinze che accennavano una vita scapigliata anzi che no, naso aquilino, baffi folti che gli scendevano sugli angoli delle labbra per rialzarsi superbamente in due punte attorcigliate, e un'ariona da principe indiano, a cui dava maggior risalto il suo viso abbronzato.

Amalia, tacita, sorrideva nella penombra del saloncino e Mario si torceva furiosamente i baffi. Poi, preso il cappello, se lo ficcò in testa e s'avviò verso l'uscio, borbottando: In qualche modo, perdinci, escirò. Amalia lo lasciò andar via, senza dirgli nulla. Mario scese le scale e sul portone si trovò davanti a due guardie municipali , ma inesorabili. Arrivo un momento dal tabaccaio e torno.

La trebbiatrice passò, agitando le ali... Così per tutta la notte i suoi figli morti sedettero accanto a lui. All'alba si levarono, e ritraversarono con passi lunghi e leggieri la collina. Ma lo spauracchio non lo abbandonò. Quindici giorni dopo il funerale, Nino si arricciò i baffi e se ne andò a Londra. Suo padre non gli fece rimostranze.

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