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Aggiornato: 29 giugno 2025
Allora, appena si sospettava il brigantaggio e non v'eran prefetti, non gendarmi non birri. Oggi all'incontro con quell'immensit
La portinaia del convento era stata forse più sollecita del solito, per trovarsi così prontamente alla chiamata di M. di Pantantrac, e la causa n'era uno stretto colloquio tra essa e un sergente de' birri, di guardia negli orti francescani, al momento di detta chiamata.
BIRRI. Le cose fatte calde calde son buone. LECCARDO. Che son io piatto di maccheroni che bisogna che sia caldo caldo? Ma io vo' morir appiccato per non morir sempre di fame; ma se volete appicarmi, fatemi mangiar prima, ché non muoia di doppia morte, e della fune e della fame. BIRRI. Camina! LECCARDO. Son debole e non posso caminare. BIRRI. Le buon'opre tue ti fan meritevole d'una forca.
Eppure meglio averlo lì sotto gli occhi, tribolato quanto si fosse, meglio lì che a Torino, nel carcere, da cui la Marchesa di G.... l'aveva forse campato.... Oh! la gentildonna pietosa, che sì che l'aveva trovato il modo di farlo partire!.... E la ringraziava dal fondo del cuore, e le pareva che oramai si sentiva forte da poterlo difendere contro ogni nemico; i birri, gli Alemanni, il pievano, chiunque volesse fargli male, gli avrebbe visti in viso!
Una moltitudine sempre crescente di mercenari e di birri s'avventò sulla barricata del portone e lo invase mentre ben pochi eran rimasti i difensori.
LECCARDO. Per vostra grazia, non per mio merito: ed io ne fo un dono alle Signorie Vostre come piú meritevoli di me. BIRRI. La tua gola ti ha fatto incappare. LECCARDO. I topi golosi incappano al laccio. BIRRI. Sei stato cagione che sia morta la piú degna gentildonna di questa cittá per la tua golaccia. LECCARDO. E se non lo faceva per la mia gola, per chi l'aveva io a fare?
CAPITANO. Sarei venuto un pezzo prima se i birri e il capitano non m'avessero trattenuto: i quali con molta mala creanza venendomi adosso per ispiar chi fussi, io gli ho lasciati accostare, e come gli ebbi tutti a cerchio a mio modo, mi lasciai andar con un roverscio in tondo e ne feci dieci pezzi d'ognuno.
In un punto di questo tappeto si vedevano molte orme sanguigne; le orme, le traccie lasciatevi dai birri, dagli ufficiali di polizia, che erano entrati nella stanza la sera del delitto, dopo aver messo il piede sulla gora del sangue. Lucertolo, sempre spinto dalla sua smania di ricerche, esaminava il tappeto. Ad un tratto gettò un grido.
E le notizie erano davvero straordinarie, e tutta la gente che si trovava quella sera in Piazza del Granduca ne parlava; ognuno, travisando il racconto a suo modo, vi aggiungeva, vi toglieva, lo modificava a suo talento. Ma più incaloriti di tutti nel discorrere, nel gesticolare apparivano i birri, che a tale ora calavano ogni sera nella Piazza.
CRICCA. ... Vengo fuori per trovar altri birri, e per tutto Napoli non posso incontrarne un solo. E quando li fuggo l'incontro per ogni passo.... PANDOLFO. Lasciamo il ragionar de birri, ché ne hai detto a bastanza. CRICCA. ... Non potendo trovar birri, ritorno al luogo e veggio che colui che avea questo, era l'astrologo.... PANDOLFO. Che astrologo? di che parli tu?
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