Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 3 giugno 2025


Be'. Va' a casa, intendi quel che vi si fa e trova li panni per vestirci. E me troverrai nella bottega di Franzino e risolveremo Ruffo al . FANNIO. Levati ancor tu di qui, perché colui che appare essere potria uno che Perillo mandasse per te. LIDIO femina. Non è de' nostri. Pur tu hai ben detto. FESSENIO servo, FULVIA.

REPETITORE. Aspettate, ché nunc venio. MASTRO ANTONIO. El voio aspettar a ogne modo. Trin, trin, trin. REPETITORE. Bona dies, Dominatio Sua. MASTRO ANTONIO. A no sudo, no; a so' be' stracco. Che xe del mistro? REPETITORE. È andato a negoziare. MASTRO ANTONIO. Ello me disse che mi vegnesse a zercarlo. REPETITORE. Se volete venire in casa, fate voi. MASTRO ANTONIO. , de grazia: ve nne priego.

Fina fina, la pioggia del mese di Settembre batteva sui vetri, nel vespero buio. Il lampione ad arco del teatro Eugenia Vittoria ogni tanto si oscurava, come se vi passasse davanti un continuo volo di rondini. , avete ragione, Madlen: «Only as long as we are strangers, can Love be a sweet spleen...»

Io gli dirò ogni cosa. Ma sapete? La vi vorrebbe vedere andare altramenti; ché cosí gli parete un pecorone. GHERARDO. Come «un pecorone»? che gli ho io fatto? CLEMENZIA. No. Ma perché voi andate sempre avviluppato ne le pelli. SPELA. Sará buon, dunque, che per amor suo si faccia scorticare o che, almanco, corra ignudo per questa terra. Ha' veduto? GHERARDO. Io ho piú be' panni ch'uom di Modena.

Cosí l'alta guerrera e sferza e freno tien di chi l'ama, ed ama chi la vede, anzi chi l'ode, anzi chi dir ne sente. Cosí 'l regno d'amor costei possede, ove tanti be' spirti, saggiamente bella, nudrisce al dolce suo veleno. Suavis res est pulchritudo, quum viget prudentia.

Fulvia, credendo che lo spirito abbi converso Lidio in femina, supplica che or maschio ti rifaccia e che te rimandi da lei. LIDIO femina. Be', che gli hai promisso? RUFFO. Che tutto subito si fará. FANNIO. Bene hai fatto. RUFFO. Quando vi tornerai? LIDIO femina. Non so. RUFFO. Tu rispondi freddo. Non vuoi tornarvi? FANNIO. Si fará, .

Don Placido moderò la fiamma del lume, si levò, fece pesantemente due o tre passi nella stanzuccia e Letizia lo udì borbottare: Evviva il furiere!... E bravo!... Evviva!... All'improvviso le si piantò di faccia, presso alla tavola. Le chiese bruscamente, brutalmente: Be'?... E ora che vuoi fare?... La vita? Ella aperse le braccia e chinò la testa.

È meglio che nel favore delli uomini, che sonno fallaci e buggiardi. FULVIA. Hai tu veduto quanto si è fatta pregare questa buona donna prima che si sia contentata? RITA. Be', madonna, non è da maravigliarsene: ché voi vedete ch'ella è povera; e ogni poco di bisbiglio che si levassi contro di lei sarebbe sufficiente a tôrgli ogni ventura. FULVIA. Tu dici el vero. Ma che te ne pare di Curzio?

SCATIZZA. Il cancar che ti venga, a te e quel pazzo di tuo padrone! SPELA. Lasciame andare e tira a te. Donde vieni? SCATIZZA. Dalle monache di Santo Crescenzio. SPELA. Or be', che è di Lelia? È tornata a casa? SCATIZZA. La forca tornará per te! fare Iddio che quel mentecatto di tuo padrone se la crede avere? SPELA. Perché? Non lo vuole? SCATIZZA. Credo di no, io.

MALFATTO. Per quale? per questa? PRUDENZIO. Per quella, . MALFATTO. Be', io voglio andar da quest'altra, io. PRUDENZIO. S'io vengo , te farò... Aspetta! MALFATTO. Ecco ch'io vo, . PRUDENZIO. Corri, che te rompi el collo! MALFATTO. Olá! Aspettateme, ché lo mastro vole che ve venga dereto. Mastro, caminano troppo forte. Io non li posso agiognere. PRUDENZIO. E va', sciagurato!

Parola Del Giorno

sottraesti

Altri Alla Ricerca