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Aggiornato: 12 maggio 2025


Don Placido moderò la fiamma del lume, si levò, fece pesantemente due o tre passi nella stanzuccia e Letizia lo udì borbottare: Evviva il furiere!... E bravo!... Evviva!... All'improvviso le si piantò di faccia, presso alla tavola. Le chiese bruscamente, brutalmente: Be'?... E ora che vuoi fare?... La vita? Ella aperse le braccia e chinò la testa.

L'allegria provata da Bianca nel riunirsi alla sua famiglia, si moderò allorquando fu sulla riva del mare, e guardò con paura quella gran distesa di acque. Da lontano l'avea osservata con entusiasmo; ma stentò a vincere il timore e seguire il padre in battello.

Io credo aver dimostrato che il vespro non nacque da alcuna congiura; ma fu un tumulto al quale diè occasione l'insolenza de' dominatori, e diè origine e forza la condizione sociale e politica d'un popolo avvezzo disposto a sopportare una dominazione tirannica e straniera. I novelli documenti che possono sparger luce su l'origine della rivoluzione, la lettera dello stesso Carlo, quella de' Siciliani, non poche altre bolle papali inedite, confermano certamente questa conchiusione. Al suo popolo, non ai potenti, la Sicilia dee quella rivoluzione che nel secol XIII la salvò dalla estrema vergogna e miseria, dalla corruzione servile, dall'annientamento. Al vespro di Sicilia dee il reame di Napoli una riforma di governo, che moderò per qualche tempo i suoi mali, ma non potè poi allignare. Il vespro risparmiò a tutta l'Italia molti fieri contrasti con la dominazione angioina, che potea conturbare la penisola, non mai ridarla sotto uno scettro: il vespro, per tristissimo compenso, aprì in Italia la strada alla dominazione spagnuola. Esso voltò il corso degli avvenimenti in Levante, disarmando l'ambizione di Carlo: esso per poco non mutò le sorti dell'Europa occidentale, dando occasione alla prima guerra di conquista tentata dalla Francia su la penisola spagnuola. Ma lasciando di considerare le conseguenze esteriori del movimento di questo popolo, che or somma a due milioni, e non n'era forse la met

Come la carrozza fu giunta in vicinanza delle prime case di Pallavicino, moderò la sua corsa e vedendo che il cavallo di Ermanno ricominciava ad imbizzirsi: «Facciamo una cosadisse all'amico: «Lascialo montare a me, tu salirai in carrozza

Giunto in vista della villa, Guido Olderico moderò la corsa del suo cavallo. Da lontano, posta alle falde della collinetta arrotondata come un'enorme mammella, circondata da un boschetto di pini e di castagni, la villa della duchessa aveva un aspetto assai pittoresco coi suoi padiglioni, le sue torricelle e i suoi tetti acuminati.

Con le orecchie fischianti, gli pareva di udire il lontano rombo del treno in moto, si rivoltava un istante a guardare indietro, poi riprendeva la corsa, rassicurato per poco. Al pensiero che la notizia non era ancora giunta alla stazione, moderò l'andatura; riprese a correre col timore che le disposizioni per ricevere il convoglio fossero state trasmesse per telegrafo o per telefono.

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