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Aggiornato: 14 giugno 2025
Il moto ascendente delle classi artigiane nelle citt
Sì; io, che fino a poche ore innanzi avevo adoperato tutto il mio ascendente per involargli quella donna ch'egli amava, ora pensavo che Giorgio dovesse essermi riconoscente perchè non me ne sentivo più innamorato, perchè non pensavo a contendergliela, perchè ero fermamente risoluto a non aver nulla di comune con lei.
Ed ecco che Anne-Marie spicca la volata della cadenza ascendente, e si ferma sul pianissimo «re in alt», colla morbida sicurezza con cui una piccola volatrice di trapezio mette dopo un volteggio il piede fermo. Bemolle, che stava in piedi, si siede improvvisamente. Il Professore che era seduto, si alza in piedi. Ora Anne-Marie lancia come un razzo la seconda cadenza.
Ora dunque mi tengo certa del mio ascendente sopra di lui; farò di non perderlo.... Cogli uomini come il duca occorrono molte precauzioni; saper indovinare quando una cosa, una parola può far buona impressione o cattiva.... insomma.... Ed ella sorrise. Dopo quanto aveva detto, il conte avrebbe potuto risponderle: Mi rimetto in voi, signora; ma ei nol fece. Ella proseguì.
Allorchè le convulsioni furono alquanto cessate, Emilia, vedendo che sua zia aveva bisogno di riposo, disse: «Andate, Carlo, se avremo bisogno di soccorso vi manderò a cercare; ma intanto, se ve se ne presenta l'occasione, parlate al signor Montoni a favore della vostra padrona. Oimè!» rispose Carlo; «ne ho vedute troppe! ho poco ascendente sul cuore del mio padrone.
Voi dovreste salutare con gioja di fratelli questo moto ascendente delle Classi artigiane e vergognarvi d'aver aspettato che la paura vi insegnasse a intenderne l'importanza.
Gioconda sentiva d'essere sul limitare di un piccolo segreto, il quale le avrebbe dato la chiave anche dell'altro, della domanda che spesso si rivolgeva: Ariberto era un amico o un nemico? aveva su Folco un ascendente che giovava a lei o le nuoceva? Tentò di cogliere Folco alla sprovvista. Chiese: Che cosa far
E nondimeno, se v'è popolo che abbia dalla posizione geografica, dalle tradizioni, dalle naturali attitudini, dall'aspettazione vivissima sui primi moti italiani oggi per le ripetute delusioni sopita, degli altri popoli, un grande ufficio da compiere sulle vie dell'incivilimento europeo, è certamente il nostro: se v'è momento in cui un popolo possa, volendo, assumersi un'alta missione e creare a sè stesso un vasto e fecondo avvenire, è questo in cui, smarrita nel moto ascendente delle Nazioni ogni iniziativa, tutti invocano chi raccolga la lampada della vita caduta visibilmente dalle altrui mani e la sollevi a conforto e scorta delle genti travagliate dal dubbio e minacciate dalla invadente tenebra dell'egoismo.
Un giorno Cipriano ebbe un'ispirazione ardita. Vincendo la sua antipatia pell'Arconti, gli rivelò il suo amore per la sorella di Odoardo Selmi e i dubbi e i sospetti che gli laceravano l'anima. Roberto accolse con orecchio benevolo quelle confidenze, che non gli apprendevano nulla di nuovo, e dissipò le ombre che offuscavano la mente del giovane minatore. Egli stimava assai le virtù di Maria, ma non aveva per lei se non l'affetto che si può avere per una buona amica. Il suo cuore apparteneva ad un'altra. C'era nelle parole dell'ingegnere Arconti un tale accento di schiettezza che Cipriano ne rimase convinto e fece un passo di più; egli chiese a Roberto di usare in suo vantaggio il grande ascendente ch'egli aveva sull'animo della fanciulla. A ciò Roberto non assentì; egli non aveva nessun titolo per esercitare un'ingerenza di questa specie. Toccava a lui, a Cipriano, farsi amar da Maria; toccava a lui rivolgersi alla sola persona che avesse un'autorit
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