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Aggiornato: 3 giugno 2025
«Tolleri l'onta peggiore di un prete padre della menzogna che siede principe sulle teste di tre milioni d'italiani, insanguinate da quattro armate straniere; di un prete empio che in nome di Dio taglia le ali al pensiero e soffoca le aspirazioni della coscienza. «Tolleri l'onta di due tirannucci quel di Modena e quel di Parma crudeli quanto sono piccini.
Uno storico arabo aggiunge che l’esempio dei franchi fu contagioso pei loro nemici, i quali vollero anch’essi aver donne di piacere nelle armate, dove non erano mai state permesse simili sregolatezze.
L'accampamento era sulla sponda del Sebù, il quale descrive un grand'arco dal punto dove l'avevano passato fino a quello dove eravamo giunti. Una fitta catena di sentinelle a piedi, armate di fucile, si stendeva tutt'intorno alle tende. Il paese era dunque pericoloso davvero. Se ne avessi ancora potuto dubitare, me ne avrebbero arcipersuaso le notizie che raccolsi poi.
Né altrimenti avrebbesi potuto fare, perché senza la preventiva adesione del sullodato signor maresciallo, e senza i suoi passaporti regolari non avrebbe la deputazione potuto attraversare i posti delle armate coalizzate, e corso avrebbero rischio di non giungere troppo tardi al luogo di sua missione.
Ma che fuor quelle tende alcun s'arresti De i cavalier, ch'egli ha da lato impone, Acciò servigi ad AMEDEO sian presti, Se forse di servir vegna cagione; Poscia le squadre armate, e i duci desti Che sian comanda, e come suol dispone Guardia fidata a le percosse mura, E come sempre d'ogni risco ha cura.
Era il taxillo una specie di bietta di pino tagliata a modo di cuneo, larga su la base, acuta in cima, e intrisa di trementina e di pece. Il diavolo trasformato in frate domenicano inventò nella Spagna cosifatto tomento. Spagna! Infelice paese dove la superstizione arò così profondo, che, anche in questo moto maraviglioso dei popoli verso il meglio, gl'Iberi paiono condannati a rappresentare per lungo tempo nel mondo la parte di centauro, mezzo uomo e mezzo bestia. Dove sono i figli dei prodi cavalieri, sempre pronti a ferire torneamenti e a correre giostre in onore delle dame? Dove i discendenti degli avventurosi baroni, capaci di sostenere mirabili imprese per uno sguardo della bellezza? Dove i baccellieri di armi, che co' loro gesti famosi somministrarono gentile argomento ai versi di romanzo? Tacciono le armi e gli armori; gli Arabi scomparvero sotto le rovine dello Alambra; a questi splendidi cavalieri subentrarono gl'incappucciati fratelli del Santo Uffizio, nobil gente avvilita, la quale non trovò mezzo altro più acconcio per ripararsi dai tormenti, che farsi anch'ella tormentatrice. Mirate, di grazia, dove l'hanno condotta i frati: nuda fino alla cintura, coperta dello scapulare la faccia, con fruste armate di triboli, stupida e insana si flagella sotto le gelosie delle donne amate, nè si rimane finchè dalle aperte vene non le sia sgorgata larga pozza di sangue, e di sangue non abbia resa nera la sferza, che poi mander
Questo perdurare di un regime feudale, di fatto persistente sino al 1860, si spiegò colla mancanza del soffio della rivoluzione francese, che non arrivò in Sicilia aggiogata al dominio borbonico dalle armi inglesi, anche quando le armate della repubblica, dell'impero e di Murat erano pervenute sino allo stretto di Messina nel continente.
Egli che poco sapeva del mondo, trovandosi d'improvviso davanti a una di quelle donne più che regine, armate dello scettro magico della bellezza, sentì un'ondata di pensieri nuovi che gli empivano la mente e fu come sbalordito da un senso di stupore e di ammirazione. Era turbato alla vista di quella donna così bella, circondata da tanta eleganza e da tanta opulenza.
Prima di lui la decadenza batteva il suo pieno nell'Arsenale e sulle navi armate. «Le sale di quel vecchio e grande edifizio scriveva Giovanni Andrea Spada erano adorne a pompa, non a difesa, nè v'era in esso quanto bastasse a l'armamento completo di tre reggimenti.
Corri veloce, diritto alla mèta, perchè io possa lodare il tuo coraggio!... Son vane le vostre minacce, vecchi Titani invisibili, che levate le braccia a tutti gli angoli dell'orizzonte brandendo in giro cime nere, sospese sopra il mio capo!... Io mi burlo di te, Scorpione colossale accosciato su l'altipiano supremo... tu che agiti in cielo le immense tue antenne armate di stelle sanguigne come di massacranti mazze dorate!...
Parola Del Giorno
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