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Sei tu Tepele? chiese il nubiano. In persona, Takir, rispose il negro che Omar riconobbe per un guerriero del Mahdi. Che hai saputo? Nulla fino ad ora. So però che fu fatto prigioniero dallo scièk Tell-Afab. È vivo adunque? Non te lo posso assicurare ancora. Domani parlerò con un arabo che si trovò presente al combattimento e che accompagnò lo scièk verso il sud. Abbiamo almeno qualche speranza?

Poco dopo ci si avvicinarono alcune donne. Oh miracolo! si disse noi altri. Purchè non vengano a darci una pugnalata in nome di Maometto! E ci tenemmo sull'avviso. Erano invece povere malate, smunte, che avevano appena la forza di reggersi in piedi e di tener su il braccio per coprirsi il viso col caic; fra le quali una giovane, che gemeva da metter compassione, non lasciando vedere che un occhio azzurro velato dalle lagrime. Capii che cercavano il medico e accennai dove dovevano andare. Una di esse, spiegando la parola col gesto, mi domandò se si pagava. Risposi di no. Allora s'avviarono vacillando verso la tenda del medico. Volli assistere al consulto. Che cosa vi sentite? domandò il signor Miguerez, in arabo, alla prima che si presentò. Un gran dolore qui, rispose, indicando una spalla. Che cosa ci avete? (Non ricordo che cosa abbia risposto). Bisogna ch'io ci veda, disse il medico; scopritevi un momento. La donna non si mosse. Ecco il gran punto! Ho una cosa qui, più sotto, più sopra, di qua, di l

Hager, dimenticando per poco il suo brutto arabo, per cui fu chiamato dal Re a giudicare della impostura saracena del Vella, abbia perduto la testa per qualche bella ragazza, o bella dama? I balli! Oh i balli eran pure un gran divertimento! Peccato che nessuno d’allora abbia pensato a descriverli!

Io non l'ho veduto, rispose il guerriero, ma ho parlato quest'oggi con un arabo che veniva dal sud. Egli l'ha non solo visto, ma gli ha anche parlato. Posso fidarmi delle parole di quell'arabo? Dan

Per fortuna, la Menica andava e veniva senza darsi pensiero dei nostri discorsi, Martino intendeva il senso delle parole assai meno di Bitto, chè il suo dizionario non aveva che poche pagine, e per lui tutto ciò che non era volgare era arabo. Poco dopo la Menica scomparve, Martino la seguì e restammo soli.

, un arabo esclamò Fathma con veemenza. Era alto, dal nobile portamento, capelli e baffi neri. , proprio così, proprio così, balbettò l'almea. L'avete conosciuto anche voi? Era... Era un mio amico. Ah! fe' il generale. Lo conobbi a Duhem assieme al capitano Hassarn. Un rauco sospiro sortì dalle labbra contratte di Fathma e la sua fronte si coprì di stille di sudore.

Che dite mai? chiese egli. Era forse un vostro nemico Dhafar? Mi schiantò l'anima, involontariamente forse, ma me la schiantò. Uditemi, O'Donovan, avete mai inteso parlare di un ufficiale arabo che si chiama Abd-el-Kherim? Il reporter si passò la mano sulla fronte parecchie volte come cercasse nella sua memoria. Non l'ho mai udito nominare rispose dipoi.

Mentre mi chinavo per origliare, una figura alta e bianca si alzò fra me e la porta, e disse con accento sepolcrale: Dorme. Detti indietro come all'apparizione d'un fantasma. Ma subito mi rincorai. Era un arabo, servo del Morteo da molti anni, che parlava un po' italiano, e che, malgrado la mia cappa bianca, m'aveva riconosciuto a primo aspetto.

A mezza via si incontrò col beduino che era poco prima entrato, il quale gli si faceva addosso a testa bassa. Arrenditi, cane d'un arabo! gli urlò l'assalitore. Abd-el-Kerim evitò un colpo di lancia tiratogli proprio in mezzo al petto, spezzò col rovescio dell'jatagan l'arma e s'internò nel corridoio scaricando una delle sue pistole.

Il dottore, un gentilissimo arabo, ne diceva che anche a lui è interdetto l'avvicinarsi al bel sesso, che in caso di malattia ricorre piuttosto all'empirismo di una pretesa medichessa.