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Aggiornato: 13 giugno 2025
Uscirono, e non dissero parola. La barca era approntata in quel punto della riva in cui Brunello s'incontrava sempre con Nicla. Due barcaiuoli appoggiati al loro remo aspettavano; a poppa sventolava la bandiera di seta tutta bianca, col serpentello vermiglio raggomitolato in un angolo. Vedi? mormorò Nicla. Brunello accennò col capo; non poteva parlare. La barca non è più quella, soggiunse Nicla.
Mastro Pasquale co' gomiti appoggiati sull'orlo del deschetto, e con le mani cacciate tra' capelli, guardava fisso il cugino Zumboli, che, tagliatosi un fettone di pane, e sbocconcellando, e facendo di tratto in tratto la zuppa segreta, parlava con la bocca piena, a frasi interrotte.
St.... interrompeva lei con un gesto. Attraversava in punta di piedi l'anticamera, il salotto, spingeva un uscio pian piano, e guardava.... Come le batteva il cuore! Egli era al tavolino, coi gomiti appoggiati sul piano, e le guance tra le palme: pensava di certo. A che pensava? Essa, camminando sempre sulle punte de' piedi, veniva sin dietro alle sue spalle... gli buttava le braccia al collo.
Non parlavo di me. Si capisce. Se tu credi ch'io non mi disprezzi! E io! Ma non mi sono fatto da me, quello che sono. Puoi rifarti. Non so volere. Appoggiati a qualcheduno che voglia in tua vece. A te, per esempio? Io so infatti. Non c'intendiamo. A tua sorella. A Nennele? Tu hai tanta stima di Nennele? Credo di sì. Curiosa! Molta stima e molta piet
Tutta la gran luce che due lumi diffusero poco dopo nel salotto non valse però a rassicurarla pienamente. Avevano ripreso la continuazione della lettura interrotta. Aldo leggeva ad alta voce, alzando, di tratto in tratto, gli occhi in viso a Èlvia, che coi gomiti appoggiati sul piano del tavolino e col mento sul dorso delle mani congiunte, stava ad ascoltare. Evidentemente era un po' distratta. Due o tre volte, Aldo aveva notato che ella, pur restando immobile, girava le pupille attorno, con aria di diffidente paura; e credette opportuno di sgridarla con dolce severit
Il ferito si lasciò sfuggire suo malgrado un gemito soffocato. Soffri molto? gli chiese l'almea. Un po' lo confesso, rispose titubando lo scièk. Il moto del cavallo mi fa orribilmente male. Appoggiati bene sul mio petto. Ah! esclamò il ferito. Quanto sei buona Fathma eppure sono un ribelle. Questo ribelle un tempo fu mio suddito, disse con voce commossa l'almea.
Aldo prese dal tavolo un ritrattino della bimba col violino, e lo tenne tra le mani, guardandolo lungamente, coi gomiti appoggiati alle ginocchia. Poi inclinò la testa, e rimase così, colla fronte stretta alla piccola fotografia di sua figlia. L'inconscia Arbitra di Destini arrivò correndo per il corridoio; teneva un pallone del Bon Marché legato con una cordicella al suo polso.
Giunto che fu nello studio, tirò fuori macchinalmente da un cassetto un mucchio di carte e sedette davanti alla scrivania. Per qualche tempo non gli venne fatto di raccapezzare un'idea. Era lì immobile, coi gomiti appoggiati al piano della tavola, col viso nascosto fra le palme. I bei conforti che gli venivano da Milano! I belli incoraggiamenti a proseguir la sua via! Ma non doveva aspettarselo? Sua madre non era stata sempre così? Ebbene, è vero, doveva aspettarselo; tuttavia egli non aveva rinunciato alla speranza che a poco a poco ella fosse andata formandosi un più giusto concetto della situazione, ch'ella avesse finito col render giustizia a suo figlio. Follie! Come se una donna potesse cambiar indole a più di quarant'anni! Ma Lucilla almeno avrebbe dovuto considerar le cose da un altro punto di vista, e invece, pur troppo, era evidente che Lucilla si trovava all'unissono con la signora Federica. Roberto ebbe un momento d'abbandono, di sfiducia tetra e desolata; ma ben presto lo sovvenne la sua consueta energia. No, no, egli non aveva il diritto d'esitare, non aveva il diritto di dubitare di sè, della rettitudine della sua condotta e de' suoi propositi. Quand'anche gli mancasse ogni altro appoggio, quand'anche si sentisse come un naufrago nell'Oceano, la sua tavola di salvamento egli l'aveva. Era il lavoro. S'immerse nelle sue carte, concentrò tutte le forze della mente nella relazione che s'era prefisso di compiere in quella notte; non volle pensar ad altro, e riuscì a non pensar ad altro. Le idee che si eran fatte tanto aspettare accorsero in folla, e la forma si piegò docile ad esprimer le idee. Egli scrisse per più ore di seguito, e, quand'ebbe finito, rimase sorpreso egli stesso dell'opera sua. Gli pareva davvero impossibile d'esser lui l'autore di una memoria, che nel nitido stile acconcio agli affari riassumeva tutti i dati principali della gestione della miniera e dava una guida sicura per non ismarrirsi in un labirinto di cifre. Questa virtù della perspicuit
Corsa alla finestra, vide Montoni e gli altri officiali appoggiati al parapetto, od occupati ne' trinceramenti, mentre i soldati disponevano i cannoni. Il nuovo spettacolo la sbalordì.
Sedette ad una tavola vicino alla finestra, a pian terreno; e mentre stava aspettando, appoggiati i gomiti al desco e il mento nella palma delle mani, si diede a guardar giù nel piano dove serpeggiava la strada per cui egli era venuto.
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