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Aggiornato: 6 giugno 2025
Siete ubbriachi, e siete vili voi!... urlò di nuovo lo schermidore. E Damiano: Finitela una volta! andiam fuori di qui!... Voglio soddisfazione sul momento.... Fuori! vi dico; non mi tentate di più! No, voglio farvela vedere, canaglia! Fatevi indietro.... No? e tal sia di voi!
LAMPRIDIO. Mastica, mira se è sciocco: non ha voluto venir all'esperienza dell'armi con me. MASTICA. Anzi è savio, ché ha voluto prima credere che provare. LAMPRIDIO. Andiam per i fatti nostri. MASTICA. Andiamo. Ecco mi vedrò le vene gonfie, i nervi distesi, allisciarsi la pelle della mia pancia che pareva la faccia della bisavola mia. TRASILOGO. Son partiti, Squadra. SQUADRA. Sí, sono.
LELIO. Or che la fortuna seconda li nostri desidèri, andiam, padre, a dar questa allegrezza ad Artemisia. GUGLIELMO. Andiamo. CRICCA. Ma ecco il vignarolo che se ne vien dritto a casa: beffeggiamolo un poco. LELIO. Lascia far a noi. S'apre la porta e ne vien fuori Armellina. ARMELLINA. O Guglielmo, padron caro, sassata al benvenuto!
Anima stanca, andiam dunque in letizia per le strade e le piazze, oggi ch’è festa. Le piccole operaje han tutte in testa un fiore, e in bocca un riso di delizia. Ridono al sol d’Autunno che riversa carezze d’oro sugli ippocastani, ai davanzali rossi di geranî, alla gente che passa, all’aria tersa.
Andiam, che la via lunga ne sospigne; aveva detto ad un certo punto Don Pietro. E obbedendo al cenno dantesco, che non era stato neppur solo, poichè si era veduto e ricordato con parole dantesche il sasso di Bismantova, la brigata si mosse per ritornare alle falde del cono, dove i cavalli aspettavano.
Come soave è l'alito Della notturna brezza, Che il volto ci carezza Che ci ravviva il cor! È ver, mi rispondea L'amica sospirando, E i raggi in me fissando Dell'occhio suo divin: «Ah! non sprechiam, dicea, Notte così serena!.... Andiam piuttosto a cena Al Gallo o al Rebecchin!» Ieri, della collina Sulla romita vetta, Vidi una forosetta Che raccogliea dei flor.
Pensa, a queste nozze, s'io m'affaticherò che vadin bene i boccon giú! ché, se devessi ancora durar tre giorni in quella cosa dolce, me ne voglio saziar; né mai partirmi per fin che 'l ventre non mi dice: Tura. Andiam pur lá.
Non abbiam piú né forza né talento, ogni nostra speranza è omai sepolta; guardate pelli secche e abbrustolite, e giudicate poi di nostre vite. È ver che andiam talora alla taverna, perocché il vin sopisce col vapore quella disperazion che abbiamo interna del stato nostro, stato di dolore; ché la miseria spegne ogni lucerna e degenera in vizio traditore.
60 E poi ch'al fin le parve esserne chiara, gli disse: Cavallier, datti riposo, che ben può la mia giunta esserti cara, parerti questo giorno aventuroso. Andiam pur tosto a quella stanza avara, che sì ricco tesor ci tiene ascoso; né spesa sar
Poco appresso, dilungatosi d'alcuni passi: Andiamo a casa, mamma: soggiunse con far tranquillo: per oggi non sarò più domandato; me lo disse or ora, passando, uno di questi signori impiegati. Andiamo! Sì, sì, il mio figliuolo; andiam pure, ch'io non so più in che mondo mi sia. E poi, che importa lo star qui più o meno? Tutto è in mano del Signore, Egli dar
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