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Aggiornato: 18 giugno 2025
A cavallo, in compagnia di un bravo campagnolo, certo Francesco Romano, che avevo preso meco come guida e come servo, lasciai Anagni prendendo un'amenissima via.
Questo poi è sicuro, che i Napoletani non opposero resistenza nè ad Arce nè a Rocca di Arce: stavano in procinto di avviarsi a San Germano quando richiamati a Roma rifecero i passi per Frosinone, Anagni, e Valmontone.
Abbiamo ormai visto e parlato di tutto ciò che v'è di notevole in Anagni, e possiamo lasciare questa citt
Sono arrivato sulla piazza di Anagni, che ha la forma di un piccolo rettangolo, di cui i due lati più corti son formati da palazzi; delle case di semplice aspetto chiudono il terzo lato, un parapetto di pietre cinge il quarto che sorge sulla cresta della collina, di l
E' quindi molto probabile che ella sia stata sepolta nel vicino monastero di S. Anna. Da Paliano non v'è strada carrozzabile che porti ad Anagni, distante sei miglia, giacchè infatti questo paese non ha che una sola porta, che si apre davanti a Genazzano, e chi arriva dal lato opposto, è costretto a fare il giro delle antiche mura.
Solo verso la fine del XIII secolo Anagni acquistò importanza, avendo avuto la rara fortuna di vedere in un secolo quattro de' suoi cittadini ascendere al seggio pontificio.
Pochi altri ricordi di quei papi di Anagni rimangono in questa cattedrale. Primi fra questi gli abiti pontificali d'Innocenzo III e di Bonifacio VIII, conservati in un armadio della sagrestia.
Prima di lasciare la cattedrale per recarci al palazzo di Bonifacio VIII, voglio ricordare alcune scene di cui essa fu teatro, scene molto interessanti per noi tedeschi, poichè esse si collegano alla storia della Germania, giacchè il duomo di Anagni ha avuto grandi rapporti con la casa degli Hohenstaufen.
Ho cercato in Anagni il luogo dove si svolse questo dramma, che pose fine, con Bonifacio VIII, alla potenza universale del papato, fondata da Gregorio VII: ma il palazzo Gaetani è stato distrutto da molto tempo, e quello a cui ora gli abitanti di Anagni danno tal nome, è un edificio moderno del marchese Traetti, che sorge sulle fondamenta di quello stesso palazzo, sul margine della collina, non lontano dal duomo, col quale mi fu detto che l'antico palazzo avesse comunicazione.
Nel 1294 la sorte aveva strappato l'eremita Pietro da Morone dalla sua profonda solitudine del monte Majella, per innalzarlo al seggio papale. L'eremita, debole ed inetto, aveva preso dimora a Napoli, divenendo lo strumento cieco di re Carlo. Intanto l'ambizioso e risoluto cardinale Benedetto Gaetani di Anagni, aspirava alla tiara pontificia.
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