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Quella gentile Stiriana, così squisita nelle arti nobili, e non profana della politica, aveva bene indovinati gli ideali di Alfredo, e la cagione del suo recente lagno. Perciò non ne ebbe meraviglia: ma anzi crebbe in simpatia verso di lui. Voi da pochi giorni, disse, mi foste amico sincero.... lo confermi il nostro idillio fra i monti. Un'altra volta, in tempo più lontano, vi incontrai, e ne ebbi impressione gradevole. Cominciai allora a studiarvi. Voi siete un egregio uomo, ma assai fantastico. Il vostro cervello, mi pare di vederlo, bolle mai sempre siccome l'acqua di una caldaia a vapore, col pericolo dello scoppio. Non siete completamente pazzo, ohibò, ma la vostra testa, scusatemi, la mi sembra un pochino malata nella parte che riflette le più concrete sensazioni umane. Voi vorreste, ma invano, sottrarvi, alle necessit

Un giorno Giusto era di buon umore. Stando sul letto dell'albergo, gli venivano baldanze d'uomo sano; diceva a voce alta a se stesso, diceva all'oste diventato amico suo: «io mi sento bene; il dottore non capisce nulla, mi vuol tenere a letto, mentre stia a vedere che io mi levo, mi vesto e me ne vado a Milano senza pagare il conto. Scommette lei

Immagina dunque e il mio amico entusiasmato dalla sua idea, mi stringeva forte il braccio immagina dunque che cosa potr

Nel mezzo era il feretro dell'ultimo amico dei cavalieri, fra quattro antiche torcie e molti fiori. Al cimitero non gli mancarono saluti pieni di lagrime. Uno gli disse: Beato chi anche a trent'anni lascia un'orma di ! Quell'uno era Carlo Borghi, anima e simpatia della Vita Nuova, anch'egli una speranza dell'arte e del paese.

«Conoscete, mio caro amico, l'ex monastero di Santa Patrizia, nella vecchia Napoli, ricoverante famiglie povere e vergognose della loro povert

«Licenziate la cameriera, signorinale disse Bernardino con voce sepolcrale, che la fece fremere, «il mio segreto non posso rivelarlo che a voi solaEmilia esitò, ma finì a pregare Annetta di allontanarsi alcuni passi; indi gli disse: «Ora, amico mio, son sola, cosa volete dirmi

E dopo una lunga pausa: È da più ore, caro Elia, e gli sporgeva la mano per stringere la sua, che io sto affannandomi in cerca di un filo di salvezza; ma non so trovar nulla.... nulla, e mi pare d'avere smarrita l'intelligenza affatto. Sarebbe un gran che, vedi, se si potesse salvare un così prezioso amico, un italiano generoso, un così raro complesso di virtù egregie, in cui era tanto valore e tanto ingegno, e tanta soavit

Questi dunque, pel turbamento, perduto il sonno si mise a far qualche parola col suo giovinetto amico, quando, ad onta della distanza, gli giunse all'orecchio anche il grido della Ginevra. Debole com'era, pur tentò di alzarsi in sui gomiti e si mise in ascolto, ma non avendo udito altro, pregò il suo compagno perchè si recasse a vedere cosa fosse.

Credeva di avere la scienza infusa, e parlava a diritto e a rovescio d'arti liberali, di politica, di araldica, e d'ogni altra cosa che venisse in discorso. Diceva roba da chiodi della musica moderna, e sospirava i tempi beati del suo amico Paulucci, che sapeva mettere a segno i rompicolli. Tra tutte le sue ubbíe, la più grave era certamente quella di credersi un gran maestro di cerimonie, di guisa che taluni gli avevano imposto il soprannome di gran ciamberlano, e parecchie famiglie, pigliando la sua scienza sul sodo, lo consultavano sulle formalit

S'era spalancata la porta e Matteo Barra, il mio compagno di studio e di stanza, quasi mi si precipitava addosso. Io m'ero levato, commosso. Buon figliuolo! Il portinaio, o qualche comune amico, o il solito bollettino del Ministero gli avevano partecipato la mia nomina... Come hai saputo? Da chi? Ci eravamo abbracciati e baciati. Egli mi guardava, ora, con gli occhi ridenti.