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Questa disse il povero è casa mia: la sera, mi vesto da signore e vado a spasso con mia figlia, uscendo dal portone che d

Margherita Che idee! Pietro , : te ne vergogni. Io sono uno sciamannato.... Vesto tanto male! Mi sono sempre vestito male! E perciò quand’ero studente e declamavo sui marciapiedi, mi chiamavano il filosofo. Ora mi chiamano il galoppino. Le attribuzioni sono diverse, ma il vestiario è lo stesso. E poi... e poi... le mie conoscenze non ti garbano.

Io balzo dal letto, mi vesto alla spiccia e corro alla stanza di Gianbarba gridando: ma dunque! siam vivi o morti? vuoi o non vuoi alzarti stamattina? Se voglio alzarmi! non desidero che questo, risponde Gianbarba balzando dal letto in camicia; non aspettava altro se non che lei venisse a vestirmi....

Posso a mia voglia entrar le regie tende, , s'altri il divietasse, il passo arresto: Quando il re vegghia; e s'ei riposo prende, Non meno il servo, e le sue membra io vesto: Disiderio d'onor non m'accende Ch'io menta; quanto parlo è manifesto: Pregio di ventate apprezzo ed amo: Son noto a tutti; Agitercan mi chiamo.

Un giorno Giusto era di buon umore. Stando sul letto dell'albergo, gli venivano baldanze d'uomo sano; diceva a voce alta a se stesso, diceva all'oste diventato amico suo: «io mi sento bene; il dottore non capisce nulla, mi vuol tenere a letto, mentre stia a vedere che io mi levo, mi vesto e me ne vado a Milano senza pagare il conto. Scommette lei

Ogni volto che a lampi appare e spare forse è il mio: chè mio corpo non è questo solo ch’io sento e curo e movo e vesto: chi vi noma e vi scinde, onde del mare?... D’essere innumerevole è mia gloria e mia superbia; e multiforme, come te, folla; e in preda a tutti i venti, come te, che a folate scardini la storia;

Giran le spole, il fil s’attorce, io canto: Ho diciott’anni in core, Due begli occhi, un telaio ed un amore, Vesto d’indiana e non conosco il pianto. S’io snodo e sciolgo la mia treccia rossa Ove un raggio sfavilla, Nel guardo a chi m’affisa una scintilla S’accende, e in petto elettrica una scossa!

Mio marito lavora la testa, le mani e i piedi; io li vesto. Ahoóh! esclamò Cardello. E potrò farli anch'io? Perchè no, se ci metterai un po' di testa? Ahoóh! Era il suo modo di esprimere la maraviglia. E come parlano? Aprono la bocca? Mio marito ed io parliamo per loro, e sembra che parlino essi. Non hai mai visto l'opera? Mai!

Fingendo io d'andare alla buca a far la guardia, mi vesto de' panni d'Amasia e me ne vengo al mio studio terreno: la balia l'introduce; egli mi sposa, mi spoglia, e ci ponemo in letto, dove stemmo tutta notte abbracciati insieme tanto stretti che parevamo una cosa medesima.... MITIETO. O Dio, come non morivi dalla vergogna?

80 Ruggier rispose: Non ch'una battaglia, ma per voi sarò pronto a farne cento: di mia persona, in tutto quel che vaglia, fatene voi secondo il vostro intento; che la cagion ch'io vesto piastra e maglia, non è per guadagnar terre argento, ma sol per farne beneficio altrui, tanto più a belle donne come vui.