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Io son felice... e poi, quasi spaventata di queste parole, rideva piangendo e si asciugava gli occhi, girando sopra stessa e agitandosi: Sono i nervi, sono i nervi.... Ho sempre canzonato le mie amiche maggiori di me di qualche anno, quando mi dicevano di averli, ed ora, ora li ho anch'io.... Mamma, perdonami....

La giovane aveva spesso in tasca qualche biglietto delle amiche, le quali chiedevano protezione al conte per il marito, per il fratello, pel nipote; e il conte riusciva ad allogar l'uno, a migliorar la posizione dell'altro, senza conoscerli, per far cosa grata alla sua viperetta.

Le brevi domande, però, mi ricordarono ch'io doveva la storia del mio passato a Lidia. Non sapeva io tutto di lei? La sua vita fino al mio incontro era stata così semplice, così eguale, che ponendo piede in casa Folengo, avevo capito come ogni giorno vi fosse monotono e puro, perchè Lidia non aveva amiche.

Clarice fece un cenno con la testa, verso Adolfo che s'era avanzato di qualche passo; poi tutti tacquero; Clarice e Loredana sedettero l'una a fianco dell'altra sul divano, come intime amiche, sorridendosi. Fa molto caldo a Venezia, riprese Clarice. A Verona non abbiamo questo scirocco....

Perfino certi giovinotti, i quali poco tempo prima si sarebbero fatti ammazzare per la Cristina, la lasciavano malmenare adesso. Soltanto il vecchio Melica, sempre affezionato alle due migliori amiche della sua povera Giulia, rimbrottava la vecchia per la sua maldicenza. Ma il Melica era un eresiarca inasprito dalle disgrazie; glielo diceva sempre il fittabile, malcontento per certe osservazioni.

Ne ho tanto bisogno! Io sono sempre sola con.... Zitto! Non parliamo di ciò.... Saremo amiche... Ne avevo una di amiche.... Come la mi amava!... Mi hanno detto che è morta. E due lagrime silenziose le vennero agli occhi. Essa le lasciò gonfiarsi, traboccar dalle ciglia, colar lentamente giù per le guancie, senza badarci. Poi cambiando ad un tratto di tono, domandò quasi brusco: Chi siete?

Elvira, dopo aver salutate le amiche, pregò Maria che le leggesse una delle sue belle storie; intanto erano venuti anche don Vincenzo e il professor Damiati, e tutti si sedettero sotto il pergolato con tanto di orecchie attente per non perdere una parola del racconto di Maria.

Questo non dover più nulla a Villa Serena fu per il suo orgoglio un primo conforto: poi s'intenerì al pensiero del bene umile e nascosto che il buon Cresti faceva alle sue amiche del Castelletto...

Come si era proposto, stava seco loro soltanto quando non poteva farne a meno; e quella sua condotta, la freddezza gentile, ma glaciale, che appariva in ogni suo atto, sul suo bel volto, sembrava strana al principe, ed impensieriva assai donna Maria e Camilla. Queste erano divenute due vere amiche, perchè nulla lega più facilmente degli interessi comuni.

Alle sue amiche di Tarcento e di Tricesimo, colle quali di tratto in tratto si scambiavano qualche visita, non faceva che esaltare le virtù e la bont