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Aggiornato: 27 luglio 2025
A ognun che il testo esamini Subito si rivela Che all'ombra del pseudonimo Un asino si cela. Come è andato il veglione Ier notte? Poco mi resta a vivere.... Che parli tu...? Lo sento.... Troppo ti amai.... le viscere Mi strugge un morbo lento.... All'obliato cenere Di lacrime e preghiere Qualche tributo, o Eufrasio, Darai...? Con gran piacere!!!
OTTAV. Deh! scordarti tu al par di me potessi questi miei dritti, veraci pur troppo, poi ch'io ne traggo sí veraci danni!... D'odio e furor lampeggiano i tuoi sguardi? Oh me infelice donna! Piú ognor ti offesi quant'io piú ti amai. Ma, che ti chiesi? e che ti chieggo? oscura solinga vita, e libertá del pianto.
Lo compresi quest'oggi..... ah, vi sentivate male?... vi si oscurava la vista, eh?... Avevate riconosciuto i suoi caratteri.... Lo amate!... Lo amai.... Egli la guardò sorpreso: Che volete dire? Che ora voglio dimenticarlo.
«D'altronde da più di due anni, pensava, vivo col duca.... Ah se ei mi ama, come io amai Federico, quanto ha dovuto soffrire della mia indifferenza!... Io l'ho sempre un po' tormentato per verit
Del resto tu non sei mai riescito simpatico ad alcun marito. Oh, dopo che amai donna Livia, non fui più lo stesso! Quell'amore fu diverso da tutti gli altri... E... guarda! Ora, te lo giuro, sono annojato di donne. Ho un'amarezza in cuore... un senso di disgusto... Che dici? ma tua moglie non l'ami? L'ho amata, il confesso, perchè è davvero bellissima; ma il suo carattere non mi piace.
«Anima innocente venni tra gli uomini, si compiacque la madre del gentile portato, incessanti suonarono le grazie di mio padre pel virtuoso figliuolo; amai nell'aurora avventurosa dei miei giorni ogni oggetto creato, il buono perchè buono, il malvagio perchè poteva diventare buono; mi avvelenava un codardo la vita, sul cammino della perdizione mi spingeva, io l'ho percorso: la tua confessione non poteva ascoltarla, che un demonio, e tu, Re, mi rendesti demonio....»
L'inferma, antica genitrice ognora Benediceva a te con grande affetto, Perchè al minor fratello ed alla suora D'alta amicizia andar godevi stretto: Furono a Giulio giovincello ancora Quai di padre tue cure e il tuo precetto, Ed amai Giulio perocch'ei t'amava, E l'alma tua del nostro amor brillava.
«L'uomo, a cui sono fidanzata, non è un vecchio ricco ed acciaccoso che mi venga imposto tirannicamente da mio padre, e contro di cui io possa fare appello ai vostri sentimenti cavallereschi. No; è un bel giovane povero come me; buono, nobile, intelligente. Che io stessa scelsi, che amai; che amai con trasporto; per cui ho palpitato, ho pianto, ho gioito; la cui parola d'amore mi scese soave all'anima; a cui mi fidanzai con delizia sognando un avvenire di felicit
Non voglio però mi crediate affatto stolida, cara donna Livia, le disse; se amai il principe, è perchè ei mi fece credere d'essere invaghito di me. Ed il suo volto, abitualmente pallido, si fece di fuoco. Ma la notte discendeva, e celava in parte quel rossore. Narratemi tutto, mia cara, le disse donna Livia facendola sedere a lei vicina sopra una panca di pietra.
In fin dei conti, che mi importa tutto codesto? me ne mischio forse io? Ma che dunque? che dunque? Ebbene, me lo hanno detto, io lo ripeto. Certo, non l'ho mica visto io di qui, ed io non sono uomo da inventare simili infamie, sopra tutto a proposito di una giovane che un giorno amai. Ma, per il sangue di Cristo! che vuoi tu dire di Concettella? Non è a lei che tu fai allusione?
Parola Del Giorno
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