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Aggiornato: 14 maggio 2025
Così anche il maresciallo Chaumont abbandonò il braccio della moglie, questa, il braccio della Ginevra, la quale per esser tutta agitata e compresa della sua terribile condizione, non potendo venir scossa da verun altro accidente, rimase indietro più di dieci passi. Accorse allora il Corvino con quella sicurezza di chi vede non poter più mancar l'esito all'intento.
Fece l'atto di uscire: ella quello di parlare, ma né l'uno si mosse, né l'altra disse motto. Rimasero alcun tempo silenziosi, non osando pur di guardarsi, seguendo ciascuno il corso dei propri pensieri. Paolo, sempre pallidissimo, ma senza un fremito, risaliva la torbida corrente del suo passato: Fulvia, agitata e convulsa, discendeva in vece quella misteriosa del suo avvenire, e soffocava a stento la voce del cuore che gi
Allora seguendo i voli della agitata mente, ti senti rapito alla diletta Tempe, e ossequi il loco sacro alle deitadi agresti, odi i canti di Bacco, i suoni e le danze delle invase seguaci del nume, e gi
Chiese ad un uomo che incontrò di additarle il palazzo del duca dell'Isola... Colui si offrì di accompagnarvela. Gabriella accettò; procedeva tremante, agitata, ma risoluta. Giunta alla porta del palazzo, ringraziò la sua guida ed entrò. La signora duchessa? devo vederla, diss'ella ad un servo con voce concitata.
Ma mi pare disse Fräulein che si tratti della sua bambola spezzata e del suo canarino morto. Ma come? Il canarino è morto? esclamò Valeria. Bisognava dirmelo. E la bambola è rotta? Ma gliene compreremo subito un'altra, disse la signora Avory, molto agitata. Ma non è... non sono... non è vero... spiegò Fräulein confusa.
Intanto, a misura che s’appressavano ad esse, la detestata insegna de’ Ghibellini dalla nera aquila, che era infitta sulla gran torre della prossima porta di Ripalta, agitata dal vento si spiegava loro dinanzi.
La loro vita era piuttosto agitata. Si alzavano, alla mattina, mezz'ora prima dell'alba e ciascheduno nella propria cella, dopo il caffè, si metteva al lavoro. Turati aveva sempre un mucchio di lettere da scrivere e un numero infinito di Riviste da leggere; Romussi, il quale sdrucciolava dal letto sempre di buon umore, era sommerso nelle opere di Carlo Cattaneo, del quale stava facendo uno studio; De Andreis, l'uomo che non pensava mai alla condanna, aveva del lavoro fin sopra i capelli. Leggeva dei poeti inglesi, tedeschi e francesi -tre lingue ch'egli deve sapere benissimo studiava o piuttosto correggeva il suo latino con lo Schultz alla mano e dedicava parecchie ore a un lavoro di elettricit
Credutasi in cielo, la sua anima agitata parea acquietarsi; ma nell'interno bolliva più fiera la tempesta. In un momento di delirio più forte le venne in mente il figlio di cui era incinta: credè di averlo lasciato nel mondo, e sebbene ormai si credesse puro spirito, l'amor del figlio la riconducea alla terra; e la terra essere le parea quel giardino fioritissimo sul quale dava la finestra della sua cella, la quale era ben poco elevata dal suolo, ed ella nell'idea di avere le ali, giù si cacciò a precipizio. Ma avvegnachè fosse nei decreti della provvidenza che non dovesse risentirne danno veruno, sotto appunto la finestrella l'ortolano aveva trasportato per avventura una quantit
Oh! nella sua famiglia essa era odiata da tutti; parlò della vita agitata, angosciata ch'era costretta a condurre; dell'abbandono e insieme della tirannia che doveva sopportare. Era stata lì lì per ricordare anche quel matrimonio che le si voleva imporre, ma ne ricacciò il pensiero, e soffocò il rimorso improvviso suscitatole dalla faccia pallida, straziata di Pietro Laner.
Mi amate? Oh, lo vedete bene! mi rispose evitando i miei occhi che cercavano i suoi. Oh, ditelo, Fulvia; ditelo voi! Ebbene.... sì, mi disse con un filo di voce agitata e commossa. Dammi del tu, Fulvia, chiamami Max; dimmi ancora che mi ami. Un istante ella alzò gli occhi, che rifulsero un lampo d'amore; e riabbassandoli tosto, mormorò: Sì, Max, ti amo!
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