United States or Botswana ? Vote for the TOP Country of the Week !


Questa arte dovevi far tu, quando eri giovane. NEPITA. E ti par dunque ch'or sia vecchia? ESSANDRO. Mi par, no; lo tengo per certo, . NEPITA. Dunque hai per certo che sia vecchia? ESSANDRO. Tu stessa il dici. NEPITA. Menti per la gola: odoro piú io morta che tu non puzzi viva, e a tuo dispetto son piú aggraziata di te.

Eccovi; fo come Iperide, l'oratore ateniese, allorquando, per guadagnare la causa della sua bella cliente, la messe in mostra nell'Areopago. Questa è l'acconciatura greca, coll'anadèma ed i capegli ricadenti a ricciolini sul fronte. A noi, con queste tunicacce, non andrebbe; ma, con una veste sontuosa, fa spicco. Non è egli vero? Eccovi; questa è la nostra stola, ma più aggraziata, colle maniche serrate al pugno da armille d'oro, stretta da due cinture all'imbusto e colla giunta dello strascico. Dite, non aggiunge maest

Di che esse, non appena richieste, fecero a gara per compiacerlo. Ma una fra le altre, Maria, la fantesca di Selvaggia, più aggraziata e più franca, gli si fece dinanzi, e sollevatogli con bel garbo sul suo braccio il brocchetto gi

E gettate le redini a un piccolo groom rigido, Clarissa raccolse con mossa aggraziata le gonne e scese tra le braccia di Aldo. Nancy aveva gi

Quando la mattina dopo alle dieci arrivò al palazzo, gli parve di udire nell'interno un certo via vai di servi, e nel cortile quel leggero scalpitio prolungato di cavalli che aspettano impazienti di moversi: poi udì varie voci allegre, e quando entrò nel cortile vide una lieta comitiva di signore e di signori a cavallo sul punto di partire, e tra questi primeggiavano, accanto, una bella donna ch'era la baronessa, e quella figuretta aggraziata dell'Albertina; la quale appena vide il professor Gianlucardi con quella cera stupefatta, spronò il cavallo, e seguìta dagli altri, partì di galoppo dando in uno scroscio squillante di risa.

Ah!... e respirò. Erano con lui nello stesso scompartimento, i giovani collaboratori delle Risorse italiche: tutti mezzi parenti, amici, fautori di Pio Calca. Belle faccette fresche, fiere, dai baffettini nascenti, solo un po' martoriate e immalinconite dal solino enorme e rigido. C'era Evelina, modesta, aggraziata, più che seduta rannicchiata, nel suo posticino, con una positura d'indolenza languida, cascante, che dissimulava la spalla più grossa. Essa teneva sempre una delle sue manine inguantate sopra un ginocchio di Pietro Laner, come affermando, pur nella tenerezza dell'abbandono affettuoso, la sua propriet

«È la sorella del povero Cecchino! disse, introducendo una giovine donna piccoletta, aggraziata tutta in nero, con un fitto velo su 'l cappello. Lucia scattò dalla poltroncina e strinse le mani a la giovine facendosela sedere presso. «Sono venuta a ringraziarla prima di entrare in convento! disse la giovine con accento commosso.

Era la festa del verde e dell’azzurro; del verde che splendeva con cento gradazioni diverse intorno ai viandanti ammirati, dell’azzurro che si stendeva, profondamente sereno, sulle vette degli alberi giganteschi. Tra il verde e l’azzurro correva un’aria fresca e purissima, aggraziata dall’effluvio di mille fiori, ravvivata dal predominio delle fragranze resinose, che giungevano gradite alle nari, dando un senso di salute alle fibre del cervello, e di vigore alle facolt

Dopo di lui si presentò per la misura di un soprabito anche la nipote del signor Trebeschi: la signorina Cammilla era assestata e aggraziata nella elegante semplicit

meno risplendeva per eleganza di forme la sua parente Erminia Lercari, sebbene la bellezza di costei derivasse da un tipo al tutto diverso. Era una svelta ed aggraziata persona, con una testolina che avrebbe potuto servir di modello al Canova, tanto ne erano fini e delicati i lineamenti. Ma se il Canova era morto, viveva il Dupré, che nel busto della marchesa Erminia aveva saputo dar vita ad un vero capolavoro, quantunque il marmo non avesse potuto ritrarre tutta la profonda virtù di quegli occhi, che parevano metter scintille. Certe movenze del capo e della mano asciutta e sottile, accennavano una donna d'animo forte, nata per comandare altrui. Ma quanto più robusta era la tempera, tanto più era fine; e perchè il gusto era eletto, cortese il pensamento, il comando riusciva dolcissimo, come quello che si volgeva sempre alle cose buone e gentili. La Lercari era colta e studiosa, e cotesto appariva facilmente, senza che ella pure il volesse, in una societ