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Come! come! proruppe Luisa afferrando con ambedue le mani il braccio destro al suocero. Dunque, don Francesco, lo sapete anche voi?

La contadina udì le parole e indovinò il senso riposto; però, afferrando con impeto affettuoso le mani della gran dama, si fece a ragionarle così: Che dice Ella mai? Perchè queste tristi parole? Vossignoria ha da vivere, perchè è giovine e bella, ha da vivere per esser felice e far gli altri felici. Sono rari gi

«Mentre quella menzogna si faceva ogni giorno più palese, il popolo di Trastevere, memore del suo passato, scese in campo, e afferrando con mano febbrile le poche armi restate in suo potere, si chiuse in una delle sue case come in una fortezza, e sfidò tutto l'esercito pontificio ad una lotta leale e cruenta. Erano cinquanta contro mille; ogni strumento, ogni arnese era un'arma, e per quattro ore resisterono. Il popolo inerme cercava di portar loro soccorso, ma ogni accesso era chiuso; impossibile avvicinarsi ai combattenti. Il numero soverchiò finalmente il valore; gli zuavi riuscirono, mentre gi

E si fermò come ansante; tutti lo avevano ascoltato attentamente, quantunque non afferrando sempre bene il valore di quelle argomentazioni. Lamberto guardò il dottor Leoni, al quale sarebbe scaduta per diritto la risposta, ma questi, contento di vederlo imbarazzato, si volse invece a don Gregorio: Eh! avete portato il problema alla radice.

Io... non dico che si abbia ad abbandonare nessuno balbettò il poverino ma chiedo solo se Flora è venuta a portarmi la morte. Cresti, mio buon Cresti! proruppe con un vivo abbandono di cuore la fanciulla, afferrando la mano inerte del povero amico, che si era oscurato tutto e quasi rattrappito nel suo tetro dolore.

Marzio sentendosi camminare alle spalle con passi accelerati pose la mano sotto il farsetto afferrando il pugnale, e soffermandosi allo improvviso, con alta voce interrogò: Chi va l

Questi, forse il più destro e profondo politico di questo secolo, afferrando subitamente l'antitesi di una temporanea necessit

~Bemolle~! gridò alla seconda volta. BEMOLLE! urlò, frenetico, calpestando i pedali, afferrando con mano febbrile le irsute nere chiome che gli coprivano serrate e crespe la testa come un berretto d'astrakan. Cos'ha questo «bemolle»? chiese Fräulein alzando blandi occhi dal suo lavoro. Anne-Marie rise. Io non so che cos'ha. Mi pare diventato matto!

«Domani, fossero qui domani! sclamò Giuliano! afferrando l'idea che sua madre non aveva esposta intera: venissero domani, e avessi cento vite, tutte le porrei a combattere con essi, contro queste orde di schiavi!

Io non so per qual ordine di pensieri riuscii dove riuscii; non so che misterioso movimento d'affetti si sia prodotto nel mio cuore; non so che cosa abbia veduto, o traveduto, o sognato; so che tutto ad un tratto mi parve che si squarciasse un velo davanti alla mia mente, sentii dentro di me una infinita sicurezza di ciò che fino allora avevo piuttosto desiderato che creduto, il mio cuore si dilatò in un sentimento di gioia suprema, d'una dolcezza angelica, d'una speranza immensa; un'onda di lagrime ardenti mi sgorgò impetuosamente dagli occhi, e afferrando la mano amica che cercava la mia, gridai dal più profondo dell'anima: È vero!