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Aggiornato: 7 giugno 2025
Voi ci diceste addio, o giovani generosi che nei giorni del pericolo ci siamo abituati ad amare come fratelli, ma io, e con me tutti i miei compagni d'arme, vi diciamo: a rivederci. La libert
Anch'egli aveva la faccia malinconica. Sulle prime pareva che volesse dir tante cose; ma poi si morse le labbra, e disse solamente: «Buon viaggio.» Addio, disse affettuosamente la Milla. E togliendo dal guantino una manina, microscopica nel suo guanto di flanella bianca, gliela porse.
Mia Marcellina, ricevi con questo addio la fede del tuo sposo. Chi sa quando mi sar
Mi buttai ginocchioni, davanti a la sponda del letto, baciando la sua mano esangue, quasi fredda per l'invadente gelo della morte. Perdonami, Fausta! Perdonami! balbettavo convulso, senza lacrime. Ebbe la forza di sorridere e di agitar le labbra, per parlare. Addio!... Muoio.... contenta!
Rota era anche un ingegno matematico s'egli si fosse applicato seriamente alla scienza dei calcoli, alla geometria, alla meccanica, avrebbe fatto miracoli. Quali erano stati i suoi studi? Alle scuole elementari aveva imparato, come gli altri, a leggere, a scrivere, a far conti; poi, addio maestri! le assi del palco scenico divennero la sua palestra.
Addio, ti amo! Guardando la fioca Lucerna che trema, Io penso la fine, La dolce, la cara Lontana persona Che posa pensando Me solo, e, pensando, A me s'abbandona; Il treno va e tuona.
«Forse ha ragione; forse nel suo cuore di donna ella ha sentito essere manco acerbo fuggire, che darmi un ultimo addio, nel quale io non avrei scorto che un atto cortese di piet
Non temete, cugino. So bene che gravi ragioni stanno contenute in queste carte. Me ne avvisò appunto stamane Polo Brancato. Queste lettere sono sue. Sapevo. Quasi tutte sono indirizzate a Palermo. Qualcuna è per Trapani... poche a Catania. Pincio, addio! E la carrozza partì.
Diceva: «Un addio prima di partire». Credevo d'arrivare in tempo. Ah se non ci fosse stato di mezzo Candriani con quella sua stupida compagnia e quella gita, e quel pranzo! Ma non è possibile finirla così.... Che cosa devo fare, che cosa devo fare?
La signora Giulia fece una piccola smorfia sentendo il tono di confidenza con cui Roberto salutava la sua ragazza; pure quella smorfia finì in un sorriso, ed ella rispose Addio, capo scarico, mentre Lucilla non diceva nulla e si contentava di avvolgere il giovinotto in uno di quegli sguardi, che, a ventidue anni sopratutto, come ne aveva l'Arconti, penetrano fino alle midolle.
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