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Aggiornato: 10 giugno 2025
Essa abitava un elegante appartamento a primo piano in Via Solferino. Chi era la Luisa? D'onde veniva? Come aveva conosciuto il Sappia?
E in quella casa abitava quella povera gente! Uscimmo, entrammo in altre case, in tutte trovai qualche frammento d'architettura e di scultura araba. Il Gongora mi diceva di tratto in tratto: Qui c'era un Harem L
Aldo Rubieri, nel tempo che aveva molti debiti e poche commissioni, abitava fuori di una porta della citt
La contessa Matilde Cisneri, che ora è in Francia, abitava nel tempo di questa narrazione una palazzina di l
Tina aveva capito benissimo, ma non avrebbe potuto rispondere che col nome del vicolo ove abitava: perchè? Non lo sapeva, eppure ripetè quel nome mentalmente due o tre volte.
La contessa Rosalia di Verdara abitava un elegante villino in fondo a quella strada della Libert
Nino lasciò subito lo studio di Carlo e si affrettò a correre in via Senato dove, dalla partenza di Aldo in poi, Valeria abitava con Nancy e la piccina. Tutte e tre erano sul balcone ad aspettarlo, e gli fecero dei cenni di saluto non appena lo videro spuntare sul ponte di Sant'Andrea; Nino si affrettò traverso i Boschetti e salì a corsa le scale del numero 12.
Appunto in uno dei giorni in cui più forti soffrivo la molestia della stagione e la paura del mio ozio, mi rammentai d'un tratto che Laura Uglio abitava sul corso Alessandro Manzoni, e una viva curiosit
Abitava in un quartiere elegante, che costava tremila lire d'affitto, ma ne subaffittava due terzi per duemila seicento lire. Il figlio del portiere, per dieci lire il mese, fingeva d'essere il suo domestico, ma non poteva indossare la livrea che in caso di qualche visita, caso del resto rarissimo, perchè il marchese passava fuori tutta la giornata. Viveva da scapolo, ma era vedovo; la marchesa, una brava figliuola, era morta dopo un anno di matrimonio e lui, bisogna dire la verit
Don Pietro Manzoni abitava allora nella Via San Damiano, nella casa che porta ora il numero venti, e il battesimo venne celebrato nella chiesa di Santo Babila dal prete Alessio Nava; al fanciullo furono imposti i nomi di Alessandro, Francesco, Tommaso, Antonio. Il primo nome era quello del padre di Don Pietro, ossia del nonno del Manzoni, allora gi
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