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Questa è proprio carina!.... I Francesi ce ne dicono di tutte un po', perchè ci siamo dimenticati di Magenta e di Solferino, non accorrendo come un'uomo solo dall'Alpi a Lilibeo, a dar due botte ai Prussiani: i Prussiani ci gabellano addirittura per ingrati perché abbiam loro strappato uno stendardo a Digione.

Solferino aveva congiunto le due nazioni, Digione fuse i due popoli. Era la notte del 20 settembre.

Esaudì l'Austria quella invocazione; e fu un punto che Torino sentì approssimarsi lo scalpitare dei cavalli nemici. Francia venne; in meno d'un mese, di battaglia in battaglia, e di sbaglio in isbaglio, Austria fu a Solferino.

Fu nella casetta del nonno in Brianza che Gervasio conobbe personalmente il cugino Alessandro, figlio di Aristide fratello del colonnello, che era morto da qualche anno in Piemonte, ufficiale nell’esercito. Alessandro aveva seguita la carriera del padre e dello zio, ed aveva fatte le sue prime armi alla battaglia di Solferino, col grado di tenente.

«Vous allez bientôt retourner en France, la patrie reconnaissant accuillera avec transport ses soldats qui ont porté si haut la gloire de nos armes á Montebello, á Palestro, á Turbigo, á Magenta, á Marignano, et Solferino, qui en deux mois, ont affranchi le Piémont e le Lombardie, et ne se sont arretés, que parce que la lutte allait prendre des proportions qui n'etaient plus en rapport avec les intéréts que la France avait dans cette guerre formidable.

«La guerra! sublime spettacolo nelle epopee di Omero e di Ossian! Quando nel 1859, il cannone degli invalidi annunziò alla Francia la grande battaglia, la grande vittoria di Solferino, tutta la nazione si scosse di entusiasmo. Le contrade pavesate di drappi tricolori, le luminarie, i fuochi di gioia salutarono il fausto avvenimento.

Se non che i soldati dai calzoni rossi di Napoleone, i quali, tornati appena dai campi di battaglia sanguinosi di Magenta e di Solferino, si andavano preparando in questo palazzo dei Papi a partire in guarnigione in quella stessa Roma papale, la quale trovasi ora in condizioni ben più critiche di quanto fosse ai tempi di Cola di Rienzo; quei soldati si frapponevano di continuo fra me e le immagini del passato.

Il giorno 24 i due eserciti si pongono in marcia l'uno verso l'altro, senza sapere che andavano rispettivamente ad urtare il grosso del nemico. Il Maresciallo Baraguay partito alle tre del mattino per la strada di montagna che va da Esenta su Solferino, trovava i posti di Fontana e le Grotte occupati dagli austriaci e impegnava un accanito combattimento.

Napoleone III, l'uomo di Magenta e di Solferino, non era di per solo il più idoneo interprete dei desiderii de' Veneti presso l'Austria; Napoleone III, l'uomo di Villafranca, non conveniva che di sua volont

Invano allo jamais di Rouher rispose la fratricida frase di Failly: «les chassepôts ont fait merveilles». Invano l'augusta parola dell'eletto dai plebisciti fu provocata dalla reazione per demolire l'impresa. Invano l'ultra-montanismo francese mandò i battaglioni di Magenta e di Solferino a rinforzare i reggimenti pontificii. Invano stettero mille contro dieci.