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Aggiornato: 24 giugno 2025


Il carro dell'ambulanza si mosse dalla cascina Fedalora mentre il reggimento si disponeva a lasciare il campo, insieme con tutta la divisione, per passare il Mincio e andarsi a piantare entro il famoso Quadrilatero. Un'altra divisione doveva sostituire quella comandata dal vecchio e prode Mollard, nell'assedio di Peschiera. Dicevasi che per allora Peschiera e Mantova si sarebbero mascherate, e che il grosso degli eserciti alleati avrebbe investito il campo trincerato di Verona, sperando di trarre a giornata l'esercito nemico e di dargli un altro Solferino l

E questa nazione tiene oggi nel mondo morale il posto della Spagna e dei principi italiani di quell'epoca! C'è da ghignare al muso del progresso. A quel tempo, malgrado ciò, non si parlava ancora della Francia. Berryer non aveva ancora strappato dalle canne di Rouher il famoso jamais! che fece palpitar di gioia il cuore cosmopolita della mogliera del vincitore nobilissimo di Solferino.

Difatti dopo le vittorie di Solferino e di S. Martino l'imperatore Napoleone mandava all'imperatore d'Austria una proposta di armistizio. Il giorno 8 di luglio in seguito ad una conferenza dei commissari incaricati venivano regolate le condizioni dell'armistizio stesso. Secondo questa convenzione la ripresa delle ostilit

Essa abitava un elegante appartamento a primo piano in Via Solferino. Chi era la Luisa? D'onde veniva? Come aveva conosciuto il Sappia?

La memorabile giornata del 24 fu chiamata di Solferino e S. Martino dal nome dei luoghi sui quali ne venne deciso l'esito. Le truppe alleate hanno dovunque combattuto con grandissimo valore.

È impossibile che i prodi di Magenta, Solferino e Palestro, si rassegnino lungamente a far la parte di protettori della frontiera per conto dell'Austria.

Così mentre le vittorie di Solferino e di S. Martino ci dovevano schiudere i varchi all'Adige ed all'agognata conquista del Veneto, inattesa e dolorosa come una catastrofe giungeva la notizia della pace di Villafranca, che tale ormai poteva chiamarsi. L'Italia, prima i garibaldini, accolse con vivo dolore la fatale notizia che troncava d'un colpo le più belle speranze.

Ma se oggi, liberi da quell'equivoco, voi persisteste in soggiacere a quelle influenze addormentatrici se non v'affrettaste a provare che, non la forza nemica, ma l'essere quella forza della Nazione che l'Italia chiamava alleata, e che combatteva in Solferino e Magenta, fu ostacolo al vostro sorgere voi confermate la pazza accusa.

Per descrivere le vicende di quel sanguinoso e memorabile combattimento, il più glorioso che ebbe a sostenere la Francia dopo la battaglia di Marengo ci vorrebbe un volume. A Solferino l'esercito francese si coprì di gloria. L'armata Sarda secondo gli ordini ricevuti da Vittorio Emanuele doveva portarsi il 24 a Pozzolengo.

La Santa Sede fu da allora il suo solo alleato; e gli rimase unicamente l'enimmatica speranza, che fosse forse per riuscire nell'incerto futuro un papa Bonaparte, che riconciliasse la Curia col suo tempo e col suo popolo. Il vincitore di Solferino era adesso il protettore del papa: l'imperatore cadde, e trascinò seco il papa re.

Parola Del Giorno

branchetti

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