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Se il generale Orsini, succeduto a Nicotera, fosse salito da Frosinone e Velletri, se Acerbi fosse sceso dalla eterna Viterbo, e se i colonnelli Paggi e Pianciani fossero calati giù al tuono del cannone da Palombara e Tivoli, serrando alle spalle e ai fianchi i protettori del Vaticano, il generale Failly avrebbe egli potuto decantare le meraviglie dei chassepots?

Il trattato era un puro espediente, giacché i due contraenti si riserbarono la mano libera pel caso di una insurrezione dei romani; contava però sul fatto, che durasse e che fosse rispettato. Perciò fu accolto con collera e indignazione in alta Italia; ché questa parte politicamente la più esperta degl'italiani sentì, che col trasferimento della capitale lo stato rinunziava per sempre o per lungo tempo a Roma. Solo la fantasia, poco abituata alla chiarezza, del Mezzogiorno menò gran giubilo: immaginò, che il trattato non fosse pensato seriamente. Quando poi il radicalismo imprese contro Roma un'immatura spedizione di conquista e il gabinetto di Firenze venne meno al dovere del patto, allora alla corte delle Tuileries il partito spagnuolo rialzò il capo, e il sommo sacerdote della religione dell'amore fece fucilare in massa la sua greggia dagli chassepots. A un tale spettacolo ribollì fieramente ogni cuore protestante e di nuovo si persuase dell'indicibile vilt

Rossi, Piccini, Stefani ed altri Fiorentini avevano avuto l'idea bizzarra di commemorare i caduti a Montana; ne correva l'anniversario, e loro, come avanzi degli Chassepots di De Failly, non ultima celebrit

Veruno poteva comprendere qual maniera di fucili ci si sparasse contro e nessuno era in grado di sapere che i chassepots fabbricati a Brescia compievano per la prima volta le loro meraviglie su di noi.

Il generale francese stesso scrivendo poi al Ministero della Guerra, diceva les chassepots ont fait merveille., frase supremamente inopportuna, anzi indelicata e villana, che l'Italia non dimenticher

Garibaldi, in quei giorni, sopraffatto dal numero e dai chassepots, era rimasto vinto a Mentana, e un grido di dolore e di indignazione, che le ipocrisie utilitarie della politica tentarono invano di soffocare, s'era levato per tutta Italia. Comizi, meetings, dimostrazioni popolari, sorsero protestando, e anche a Verona, più di una volta, scoppiò minacciante la collera generosa.

Invano allo jamais di Rouher rispose la fratricida frase di Failly: «les chassepôts ont fait merveilles». Invano l'augusta parola dell'eletto dai plebisciti fu provocata dalla reazione per demolire l'impresa. Invano l'ultra-montanismo francese mandò i battaglioni di Magenta e di Solferino a rinforzare i reggimenti pontificii. Invano stettero mille contro dieci.

Si cominciava appena appena a dimenticare la strage di Mentana; i prudenti, gli addormentatori ripigliavano a cantare la nina nanna alle aspirazioni verso Roma e domandavano con una convinzione profonda e sincera che cosa ci avessero mai guadagnato quei poveri figliuoli, che erano rimasti sul campo sotto le palle dei chassepots di Francia.

Non erano forse sopraggiunti i Francesi a sorreggere la loro fortuna vacillante, a ricacciare indietro i garibaldini colla furia dei fucili Chassepots?

Anche se il loro appoggio fosse stato inutile, si sarebbe voluto mostrare che i Francesi c'erano ed aiutavano validamente i papalini. Essi avanzarono e coprirono i Garibaldini di una fitta pioggia di proiettili dei loro chassepots.