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Aggiornato: 23 giugno 2025


Ma più ancora venne a sapergli male che il suo padrino, l'uomo che si era battuto in sua vece, fosse andato in casa della Cisneri, dove un mazzo di carte e le parole di una cameriera dicevano troppo chiaramente in qual conto egli fosse tenuto. Come aveva potuto andarci, egli che non conosceva punto la contessa? E perchè c'era andato?

Così mi disse la cameriera, e infatti nelle carte, il duello c'era sempre alle spalle del fante di fiori. Ah! disse il Collini tra . E come diamine lo ha conosciuto, la Cisneri? Sta bene che per ora io non posso andare in sua casa, dopo quel maledetto negozio.... Ma esserci andato subito egli.... Oh, adesso più che mai è necessario che io mi vendichi di tutti costoro.

La contessa Cisneri si alzò dalla poltrona, e guardando Lorenzo dal capo alle piante, gli disse con voce sottile ma ferma: Voi insultate un uomo che io accolgo in casa mia!

Però non è a dire con quanta sollecitudine ansiosa egli facesse, all'ora istessa del giorno innanzi, la salita della palazzina Cisneri. Allorquando egli entrò nel salotto verde, vide la contessa Matilde seduta presso la finestra, con la matita tra le mani, che stava disegnando un fiore sopra un foglio di carta.

Aloise dunque aveva arrossito a quella dimanda pungente della contessa Matilde, e tremando in cuor suo che ella avesse potuto indovinare un segreto non confidato da lui ad anima viva, rispose asciutto alla contessa Cisneri: Che cosa t'importa? Vo a studiare filosofia. Tu, filosofia! E su quale problema di grazia? Sulla curiosit

Ma il tedio era sparito, dopo le prime visite del conte Alerami. La contessa Cisneri moriva dal desiderio di farsi scorgere in trionfo, bella della sua nuova conquista, e l'unico tedio che ancora sentisse era quello del povero giovine, il quale era innamorato più che mai, voleva capire che il suo regno era finito.

Tra tante graziose dame, la bionda Cisneri non poteva esser dunque regina, come le aveva pronosticato tra due sbruffi il lezioso marchese De' Carli. Ella poteva forse forse comparire come una stella di seconda grandezza in quel firmamento femminile; e soltanto la sua vedovanza, insieme con una maggiore libert

Di stucco, è forse un dir troppo. Ma che cosa voleva la contessa Cisneri da lui? Lorenzo l'aveva udita nominare come una delle più belle signore di Genova; ma, vivendo egli appartato dal mondo elegante, non aveva mai avuto occasione di conoscere quella bellezza neanche per via.

Ma dopo aver parlato col biondo Arturo, entrava anche meno nei disegni del gesuita di metter fuori le dugento lire. La pigione era stata pagata; Arturo, ne il padre Bonaventura, per quanto si stillassero il cervello, potevano indovinare donde fosse caduta a Lorenzo Salvani quella pioggia di Danae. Degli apparecchi che fece la contessa Cisneri per andare ad una festa da ballo.

Poi, volgendosi alla signora Momina, e simulando un'aria contenta, il Collini le disse: Vi ringrazio della storia; ma in fede mia non capisco perchè il signor Bonaventura vi abbia detto di raccontarmela. Conosco la Cisneri; ma che abbia un fante di fiori o non l'abbia, non è cosa che possa premere a me. Vedremo poi, se ci sar

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