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Io. Andaste allora a Zurigo?... Vi scriveste?... E quando vi rivedeste? Un anno dopo, a Lugano. Egli era solo? . Non sapete perchè? Comprendeste che non amava più la contessa? Non m'occupai di queste cose. Perchè andaste a Lugano? Che cosa vi faceva egli stesso? La giovane non rispose. Non lo volete dire? Non posso. Il partito vi adunava? Ella restò ancora muta. Quanto tempo steste a Lugano?

«Quattro anni or sono, salpavo dal Giarciore e raggiunta Genova attraversavo i piani del Monferrato e del Novarese e per le Alpi scendevo in Elvezia. A Zurigo, nel panteon delle glorie repubblicane, vidi eretto il sepolcro dei Socini, e perchè meravigliavo di veder serbate in terra straniera le ceneri dei negatori italiani, il vecchio grigione che mi era compagno sussurrò: «Ovunque, in ogni tempo, sempre, le ossa dei martiri sono sacreAllora non avevo rifiutata la credenza dalla povera madre insegnatami, epperò rimasi spaurito dalle parole della guida e tremai. Oggi non tremo più, ho pensato, ho riflettuto e mi son convinto; non ho più fede dubbio, ragiono: eccomi adunque a deporre sul mausoleo di Socino l'omaggio della verit

Non ho mai augurato, sarò mai per augurare alcun male ai miei nemici; sarei anzi lietissimo che passassero da questa a miglior vita. Una lettera raccomandata quasi sempre ci reca denaro; alle persone raccomandate il più delle volte convien darne. Alle molte lingue che ancora si parlano preferisco le lingue morte, e fra le morte prediligo quelle di Zurigo.

Il barone presentò i suoi amici, il nobile Ezio Bagliani e don Erminio Bersi, al commendatore Zuccani, segretario particolare di S. E. il Ministro delle Finanze al signor Ignazio Bühler, direttore della Banca federale, presidente anche lui del club dei Canottieri di Zurigo.

« Nel nostro territorio di Zurigo, sub annulo peccatoris, anno pontificatus nostri secundo. Pridie idi decembris, hora vero noctis 17, more cornardorum computando ».

Infine, il ministro dell'istruzione pubblica, signor De Sanctis, è un altro napoletano. Egli era, è forse ancora, filologo di sapere molto mediocre. Dava qui in Torino, nell'esiglio, delle lezioni di letteratura con un certo successo, quando ottenne di andare ad occupare una cattedra a Zurigo. Dopo la rivoluzione del 60 permettete che la onori di questo nome De Sanctis ritornò a Napoli all'insegnamento della gramatica. Garibaldi, che aveva preso l'abitudine a far dei miracoli, lo nominò governatore di una provincia, poi consigliere d'istruzione pubblica. De Sanctis restò a questo posto nove giorni, e fece più egli in quelle poche ore che tutti i suoi successori in nove mesi. È vero che questi successori si chiamarono Piria, Ciccone, Imbriani, vale a dire il consumè dell'impotenza e dell'incapacit

Chi può dire che cosa facesse nel lungo tempo che stava lontano! Diceste che da poco egli era diventato migliore. Da quanto? Da tre o quattro mesi. Come v'accorgeste del mutamento? Venne a trovarla dopo una lunghissima lontananza, quando credevo che non sarebbe mai più tornato. Veniva da Zurigo? Da Zurigo, credo. Restò a lungo? Pochi giorni, ma tornò poi molte volte ancora, a Nizza e qui.

Dopo un gran misurare di gambe, finalmente trovammo una gamba media nel buon svizzero di Zurigo, che cercò di abbondare nella misura col suo bel passo di scavalca montagne. Come vedi, il luogo non poteva essere più adatto. Non pare la valletta descritta dal Tasso nel famoso duello di Argante e Tancredi?

Ha detto ella stessa così! ripetè il magistrato. -Ve ne stupite? È falso! rispose il principe. Da quanto tempo la conoscete? Da tre anni. Come? Ero amico dei suoi fratelli. Quando emigrò in Isvizzera veniste a trovarla? La soccorreste?... Vedete che sono bene informato! Ella stessa ha narrato queste cose. Prima la vedevate raramente; dall'aprile, dacchè passaste da Zurigo, foste insieme.

Imperocché, contemporaneamente a Lutero e senza sapere di lui, il curato Ulrico Zuinglio, in occasione che vi vendeva le indulgenze fra' Bernardino Sansone da Milano, aveva cominciato a predicare a Zurigo che una vita pura ed un'anima religiosa più sono accettabili al cospetto dell'Eterno, che non macerazioni e pellegrinaggi. Poi, che il pane ed il vino erano soltanto simboli del SS. Corpo e Sangue. Indi via via, sulla messa, sul purgatorio, sulla confessione, sul venerare i santi, sul celibato dei preti, una folla di novit