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Onde argento di 12 once si dice quello ch'è tutto puro, e si chiama anche argento «di copella», essendo la copella un vasetto fatto di certe ceneri, che, posto nel fuoco con argento e piombo, e tenutovi liquefatto certo tempo, il metallo succhia solo il piombo e col piombo ogn'altra impuritá, che aveva l'argento, e lo lascia puro di 12 once, cioè d'intiera perfezione.

Sullo scrittoio, in un elegante vasetto di porcellana, che rappresentava un amorino stanco sotto il grave peso d'una rosa, c'erano alcuni fiori disseccati. Guardandoli, fissandoli, l'occhio di Giorgio tornò a sfavillare. Ma per Dio!... non gli cadrebbe nelle mani quell'uomo maledetto?... Voleva cercarlo in capo al mondo.

Qui egli aveva due camerette al piano superiore. Sul suo letto, coperto con una coperta gialla, era appesa una sacra immagine e un vasetto di cristallo coll'acqua benedetta, del quale egli si serviva tanto come dello specchio che stava nel canterano. Ora questa stanza è abitata da un capitano francese.

Il Piemontese smaniava, aggirandosi per la stanza, alzando i pugni al soffitto, fermandosi a contemplare il vasetto posato sul tavolino, e che pareva formicolasse di iridi, goffo di forma ma inarrivabilmente bello con quel verde pallidissimo su cui si ricamavano le venature di oro rosso cupo.... E tutto ciò era opera del caso!

Il prete teneva in mano il suo vasetto di mostarda, non troppo grande, per non far torto all'ospite: e il Cavaliere aveva un pulcinella coi campanelli. Giunti sulla soglia di una porta di assai modesta apparenza, dettero un'occhiata al numero. È qui ed entrarono.

"Guglielmo! tu sei vecchio," soggiunse il suo figliuolo, "Sei grosso e grasso e tondo che sembri un cedrïuolo, Eppur fai salti a ruota! oh dimmi a quale scuola S'insegna a sfondar l'uscio con una caprïola?" Rispose il buon Vecchino "Nella mia giovinezza Studiai di conservare al corpo la sveltezza; Virtù di quest'unguento un franco per vasetto, Ne vuoi comprare un pajo garbato giovanetto?"

E non poteva trattenersi dal soggiungere sorridendo di sodisfazione: Intanto il mio vasetto è assai più bello dei suoi! Il Piemontese, arrivato assieme con l'ingegnere provinciale, per due giorni aveva avuto ben altro pel capo che occuparsi dei suoi esperimenti di terracotte.

Accusandomi di sbadataggine, le cercai con gli occhi per la stanza, su altri mobili; le rose erano sparite! Passato il rapido sbalordimento, io non potei più dubitare di averle poste nel vasetto e cercavo di spiegarmi quel fatto, sospettandolo una burla di un mio nipotino entrato zitto zitto nello studio mentre ero distratto dalla lettura.

Corse al baule dove il vasetto era nascosto, involtato in un giornale, e così com'era lo presentò al Piemontese senza neppur dirgli: "Guardi!" Dove l'hai trovato? domandò questi, spalancando gli occhi dallo stupore. L'ho fatto io, rispose timidamente Cardello. Come? Tu! Come?

Che buon profumo le tue rose mandavano, quella sera, o felice Monte Igueldo!... In un vasetto d’argento, fra l’orologio e il portacenere, due lunghi rami di tuberose fiorivano da un mazzo di gelsomini. Avrei voluto dirti una parola d’amore, qualche bella parola che non trovai. E tacendo guardavo le tue mani.