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A due miglia circa dall'accampamento, raggiungemmo una parte della carovana che portava a Fez i regali di Vittorio Emmanuele. Erano cammelli uniti a coppie, l'uno dietro l'altro, con due lunghissime sbarre sospese alla groppa, sulle quali posavano le casse. Li accompagnavano alcuni arabi a piedi e qualche soldato a cavallo. Alla testa della carovana v'era un carro tirato da due buoi: il primo carro che vedevamo nel Marocco! stato fatto apposta a Laracce sul modello, credo, dei primi veicoli apparsi sulla superficie della terra: tozzo, pesante, deforme, colle ruote d'un sol pezzo, senza raggi; il più strano e più ridicolo arnese che si possa immaginare. Ma per gli abitanti dei duar, i più dei quali non avevan forse mai visto un carro, era una meraviglia. Da tutte le parti accorrevano a vederlo, se lo accennavano gli uni agli altri, lo seguivano, lo precedevano, ne parlavano con gesti concitati. Persino le nostre mule, non abituate alla vista di quell'oggetto, passandovi accanto, davan segni di sorpresa e o si piantavano in quattro o facevano una giravolta. Selam stesso lo guardava con una certa compiacenza, come dicendo tra : È stato fatto nel nostro paese! Ed era compatibile, poichè in tutto il Marocco non esiste forse un maggior numero di carri che di pianoforti; i quali, se è giusta l'asserzione d'un console francese, non passano la dozzina; e oltre a questo, pare che vi sia in quel paese un'antipatia nazionale contro ogni specie di veicoli. Le autorit

Vel dirò in greco, in volgare e in latino, che porrò il piede fuor di questa soglia, quando parrammi e quando n'avrò voglia. Dicea Ruggero: O Dio, cara sorella, voi volete far scene sempremai. Sapete giá che una sposa novella senza parenti al sposo non va mai. Voi volete spezzar la campanella anche a questo contratto, che accordai con un'antipatia particolare, siccome vi dovete ricordare.

Potresti negarmi che tu hai ritardato un viaggio per la sola speranza di afferrar quest'anno l'occasione rifiutata l'anno scorso?... Devi ricordare che io mi congratulai un giorno per la tua improvvisa ricomparsa in casa Uglio; come seppi quello, seppi il resto: una passeggiata ai giardini, mezz'ora dopo che ne ritornavi; un incontro in un negozio; una sollecitudine morbosa e inconcepibile per la salute d'una persona alla quale avevi dimostrata un'antipatia quasi grottesca.

In Costantino Lazzari è rimasta l'avversione del Fascio Operaio per gli «intrusi». Un socialista dottore o avvocato o scrittore o ingegnere o architetto gli fa torcere il viso dall'altra parte. Ha per tutti costoro un'antipatia invincibile. Li chiama i socialisti dal panciotto bianco o i socialisti dal gilé de gess. Si dice che la gratitudine non sia il suo forte.

Nel caffè c'era una piccola orchestra che di colpo si mise a sonare un walzer fritto e rifritto, un'antipatia di musica frettolosa e saltellante, che mise una gaiezza stupida fra i consumatori. Lui, di faccia a un borghese, che batteva il tempo col cucchiaino nel vassoietto, si sentiva un formicolio nelle mani; gli avrebbe voluto buttar la chicchera in faccia.

La principessa era venuta per sedurlo, per divertirsi di lui, strappargli il denaro, che contava restituirgli con tutti i suoi frutti: ma, quando egli fosse divenuto incalzante come altra volta, respingerlo. Sentiva verso quel bell'uomo, forse troppo bello, un'antipatia, una repugnanza inesplicabile.

Signori del Tribunale, pagina tale... Io ho fatto chiudere le porte per potervi leggere con un'antipatia piena di compiacenza, con una compiacenza piena di antipatia, queste pagine, queste righe orribili, che mi danno un po' del piacere che forse ai ragazzi danno le righe orribili del vocabolario, quando sono fra le loro mani per la prima volta, in cui si definiscono i genitali del maschio e della femmina: righe orribili che non si capisce perchè siano stampate in libri che vanno per le scuole, in cui si definisce quella parte deliziosa che non voglio nominare e la seconda parte che non posso nominare, e la terza parte che è deliziosa in Germania ma che non voglio nominare e che riesce deliziosa anche in Italia».

La è piuttosto un'abitudine e una jattanza che un'antipatia; giacchè modesti e avidi di sapere, vivono talvolta cogli uomini di lettere e di scienza meglio e più a lungo che coi loro stessi colleghi.

La signora Maddalena, sebbene giovane e prosperosa, restringendo ogni sua gioia nella cerchia meschina degli affari e dei guadagni, odiava la gente di fuori che stava a divertirsi, a spendere e a far all'amore; specialmente poi quello spaccone di un conte senza contanti che non aveva mai visto, ma di cui le avevano empito la testa, non lo poteva patire e provava per lui un'antipatia istintiva.

Intanto il matrimonio progettato le sorrideva assai poco. Sentiva per il marchese un'antipatia, non certo motivata, ma invincibile. E dichiarò quella sera a suo padre che non lo avrebbe sposato.