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S'erano fermati poco lungi dalla villa, sul principio del viale che digradava fino alla verde cancellata; ed Emilia udiva le loro voci, senza afferrar le parole.... Ricordò allora, la donna, la dubbia frase dell'amante: «Di quale animo devo impadronirmi? Del tuo, o dell'animo di tua sorella

Spinello si voltò tutto d'un pezzo. Ah, questo , potete giurarlo! esclamò con accento di convinzione profonda. E la vide così bella, così splendida nel suo divino sorriso, che non seppe resistere al desiderio di afferrar la sua mano, indi, fatto ardito dalla sua stessa condiscendenza, di rigirarle un braccio intorno alla cintura e di stringere al seno l'adorata fanciulla.

E per tale eccessiva modestia, per tale repugnanza di farsi avanti e di dar gomitate a questo e a quello, Michele La Spina è noto a pochi, e non ha potuto afferrar l'occasione di mostrare al gran pubblico quel che egli vale e quel che può.

Lottarono disperatamente un tratto, egli per ritenere, ella per istrappargli quell'arma paurosa. E per fermo, debole com'era, non ne sarebbe ella venuta in capo, se Giacomo, veduto scorrer sangue dalla mano di lei, non avesse tosto abbandonato l'impugnatura. Per l'anima mia! gridò egli a sua volta, impallidendo, mentre tendeva le palme, per afferrar quella mano. Ti ho ferita?

Il primo moto fu quello di afferrar pel braccio chi gli stava presso coll'ultima forza che gli rimaneva; ma riconoscendo i volti: Perdio, gridò ansioso e anfanato, accorrete, accorrete tutti, il marchese è tradito!... è perduto!...

La nebbia non era ormai più rischiarata che da un cerchio rosso e fioco, formato dalla torcia dello schifo del Lautrec che, trasportato dall'acqua stava per scomparire del tutto ed era lontano lontano. Vedi che se fossi anche stato solo era bastante orrore, bastante pericolo per morirne, ma quell'atroce uomo mi veniva d'accosto inesorabile, e imprecava anche con certi muggiti sordi... un pesce cane mi avrebbe dato minor travaglio. Intanto io mi affannava per raggiunger lo schifo di lui che galleggiava in lontananza, e tanto potei fare, che mi vi accostai, solo m'accostai, ma potei anche aggrapparmivi agli orli. Respiravo un momento, e fu allora appunto che mi parve di sentire un altro rumor di remi affrettato.... Altre voci.... Mi si allargò l'animo del tutto, e mi credei salvo, mando un grido, uno strillo acuissimo per dare un avviso di me... ma in quella mi sento afferrar per le gambe come da una tenaglia che stringe e morde, e a dar tirate e squassi tanto che le mani lacerate mi si staccarono dagli orli. Il Lautrec era gi

Però, quella lettura tornando ad esercizio della sua meditata eloquenza, era naturale che volesse afferrar l'occasione, leggendo caldo caldo il suo discorso all'amico. Ma gli era proprio un discorso? Più conveniente sarebbe il chiamarlo discorsa. Questo era un colpo maestro, e il marchese Antoniotto se ne teneva.

Il punto interrogativo ch'esisteva fra me e Gian Luigi a proposito di Laura, fiammeggiò d'improvviso nella mia mente. Se sapevo afferrar l'occasione, potevo strappare al Sideri una parola che mi rischiarasse.... Una visita innocente, mormorai. Senza dubbio, rispose Gian Luigi. Non si può mica principiare colle visite pericolose.... Una visita che non ti deve ingelosire, ripetei.

Ho fiutato il complimento e la modestia mi ha fatto arrossire. Quanto alla risposta, essa è facile: disciplina di partito. Eh via! C'è egli forse chi comanda a loro? a loro che da mattina a sera, e spesso tra lo afferrar la penna e il tuffarla nel calamaio, sogliono prendere le più gravi deliberazioni del mondo?

Fu il solo ad afferrar subito il vero: ma, avvezzo per professione a non meravigliarsi di nulla, seguì colla matita sulle labbra il convoglio, ne osservò i particolari, assunse a bassa voce minute osservazioni e tornò tranquillamente a terminare l'articolo, felice di potere nella chiusa impreveduta di esso regalare ai suoi lettori una ghiotta primizia,