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La signorina Mary, nata a New-York da genitori italiani emigrati poco dopo il matrimonio (suo padre era un distinto architetto), aveva diciassette anni. Di statura ordinaria, possedeva bellissime forme, aveva i capelli e gli occhi grandi e neri e la carnagione un po' pallida, come quella di quasi tutte le donne nate a New-York: era intelligentissima e studiosa, e frequentava i corsi dell'ultimo anno del principale collegio normale della citt

Condussero la sua giovine anima così lontano, così lontano, che non le riuscì mai più di ritrovare la riva. E Nancy non si svegliò mai completamente dai suoi sogni. Una notte, nella sua casa a Milano, il vecchio architetto Giacomo Tirindelli lo zio Giacomo di Valeria mise sbuffando e brontolando le brevi gambe fuori del letto, e andò nella camera di suo figlio Antonio per vedere se c'era.

Vedete che conosco il fatto mio. La Giustizia è bene ragguagliata, non fo per dire. Ci becchiamo la cassettina: salutiamo la signora chiedendole scusa del disturbo, scendiamo al primo piano, ci vestiamo da capo dei nostri panni, e ce ne andiamo pe' fatti nostri. Il colpo non è male architettato. Che ne dici tu, Architetto? Io dico, rispose l'Architetto, che a questa fabbrica mancano le chiavi.

Tra essi primeggia il brigadiere del genio militare Anton Mario Lorgna, da Cerea, fondatore di quel corpo; architetto, idraulico, topografo e matematico di gran fama, il cui nome va indivisibilmente congiunto alla riputazione del Collegio Militare di Verona, gi

Si contentino dunque lo creature umane di formare parte dello edifizio fatale: ognuna fie lodata pel compito, che le venne imposto, e ch'ella valorosamente condusse; e di tanto ringrazi l'Eterno architetto che con gli occhi mortali non potr

In quell'epoca circa giunse laggiù il primo architetto. Era italiano, milanese. Poi altri lo seguirono. A questi nostri compatriotti si debbono le pi ime costruzioni civili di Buenos Aires. Gi

Al primo entrare, si vola col pensiero alla Basilica di San Pietro: è un'architettura grandiosa e semplice, che riceve dal color fosco della pietra come un riflesso di mestizia; le pareti son nude, le cappelle buie, gli archi, i pilastri, le porte, ogni cosa gigantesco e severo; è una di quelle cattedrali che fan balbettar la preghiera con un senso di terrore segreto; non avevo ancora visto l'Escurial, ma ci pensai; è opera, in fatti, dello stesso architetto; la chiesa fu lasciata incompiuta per dar opera alla costruzione del convento; e visitando il convento si ricorda la chiesa.

CALANDRO. Ma dimmi: una spagnuola, che sempre mi baciava le mani, perché se le voleva ella bere? FESSENIO. Bel secreto! Le spagnuole bacian le mani, non per amore che le ti portino per bersi le mani, no; ma per succiarsi li anelli che si portano in dito. CALANDRO. O Fessenio, Fessenio, tu sai piú secreti delle donne... FESSENIO. Massime quelli della tua. CALANDRO. ... che un architetto.

53 Come egli è presso al luminoso tetto, attonito riman di maraviglia; che tutto d'una gemma è 'l muro schietto, più che carbonchio lucida e vermiglia. O stupenda opra, o dedalo architetto! Qual fabrica tra noi le rassimiglia? Taccia qualunque le mirabil sette moli del mondo in tanta gloria mette.

Ma , se fosse nuova! se... Io non sono architetto e studioso per analizzare i particolari; mi lascio vincere dall'insieme, che è severo, raccolto, pieno di poesia storica e religiosa. Non domandò la mia fantasia: Chi pregò? Come vi pregò?... Il povero uomo passa; il cofano vecchio e l'avello antico rinchiudono l'enigma della sfinge.